venerdì 27 settembre 2013

Istigazione a delinquere


Alberto Perino, comunemente citato dai media come «leader storico dei NO TAV» per quanto non esistano leader nel movimento, ha subito la perquisizione della sua abitazione in quanto accusato dalla procura di Torino di istigazione a delinquere.


Tempo addietro eravamo a Chiomonte, di notte, a presidiare l'area dove poi è sorto il cantiere.
Alcuni ragazzi, alla notizia che stava arrivando una colonna di mezzi della Polizia, avevano cominciato a raccogliere pietre nei caschi, ma Alberto e altri li fermarono: «Che fate? Ma siete imbecilli?». I ragazzi buttarono le pietre.
La mattina, rientrando a casa, parlavamo lui e io; mi diceva: «Questo è il nostro problema: quei ragazzi non hanno ancora capito che se ci dovesse essere un contatto con le forze dell'ordine noi non dobbiamo attaccare, altrimenti passiamo dalla parte del torto. Noi le dobbiamo prendere e basta.»

Istigazione a delinquere?

Boccaccio 2013 – la fine


Due righe sulla conclusione della vicenda (l'articolo completo dal quale ho estratto un sunto può essere visionato qui: http://iltirreno.gelocal.it/empoli/cronaca/2013/09/21/news/interviene-il-colle-e-il-sindaco-di-certaldo-cambia-i-manifesti-1.7778799).

 – La Presidenza della Repubblica ha chiesto di eliminare la dicitura "Alto Patronato", in quanto «Non può essere consentito che la massima adesione presidenziale sia associata ad un’immagine suscettibile di urtare la sensibilità di cittadini e cittadine».

 – Loretta Lazzeri, presidente della commissione pari opportunità della Provincia di Firenze: «Il corpo delle donne non può essere preso a pretesto per iniziative di promozione, qualsiasi esse siano. Dispiace che per celebrare un’iniziativa di carattere culturale si sia fatto ricorso all'ennesimo sfruttamento dell'immagine della donna».

 – Emilio Pampaloni dell'associazione Polis, che gestisce il Centro giovani "I Macelli" di Certaldo (creatore del concept "Boccaccesco 700 - arte urbana", che ha prodotto le immagini finite sui manifesti): «Le immagini non sono pubblicità, ma delle opere d'arte che sono esposte sui muri delle strade. "Boccaccesco 700 - arte urbana" non promuove alcunché, è esso stesso un evento culturale».


Ho scritto personalmente al Pampaloni facendogli notare che sui manifesti c'era proprio scritto: «Boccaccio 1313-2013 un anno di eventi in Toscana», ovvero promozione di tutti gli eventi dell'anno.
Non mi ha risposto.

Enrico Guastini

venerdì 20 settembre 2013

Boccaccio 2013 – prima risposta


La prima risposta alla richiesta di chiarimenti è giunta dall'ufficio stampa del Comune di Certaldo


Gentile Consigliere Guastini,
confidando che i destinatari della sua presente le vorranno rispondere, ritengo comunque importante segnalarle l'esistenza di un "progetto artistico" vero e proprio che sta a monte dell'immagine in questione.
Progetto che, nella sua completezza e organicità, abbiamo notato era del tutto ignorato o travisato dalle recenti critiche comparse su blog e social network
La invitiamo quindi a leggere http://www.boccaccio2013.it/it/arte/205-arte-urbana-il-ninfale-fiesolano-concept per il manifesto in questione, a sfogliare http://www.boccaccio2013.it/it/arte per visionare il progetto in progress, e le allego il comunicato diffuso ieri a questo proposito dalla Associazione Polis.
Cordiali
Filippo Belli
Ufficio Stampa


Questa la risposta:


Gentile Belli,
per prima cosa tengo a precisare di non essere consigliere.
Ovviamente il "progetto artistico" lo avevamo visto e ne avevamo letto e valutato le motivazioni; anche se blog e social network ignorano e travisano, da questo punto di vista le posso assicurare che ci eravamo informati. Avrà certo notato che nella lettera non abbiamo rivolto critiche al progetto o agli artisti; però, se è da rispettare la loro libertà di espressione, è da rispettare anche la libertà di espressione di chi reputa brutto, squallido o persino offensivo il loro lavoro.
Ci terrei a far notare anche che il bollino ARTE non è sufficiente a definire come valida una qualsiasi iniziativa; questo rischierebbe di diventare un modo per aggirare ogni proposito morale o legale: se qualcuno giudicasse "artistici" i lager nazisti, questi diventerebbero una cosa di cui andare orgogliosi?
Per tornare alla lettera, non le sarà certo sfuggito che era indirizzata alle istituzioni.
Proprio le istituzioni, infatti, dovrebbero andare oltre al semplice "mi piace" o "non mi piace", cercando di promuovere ciò che è utile all'interesse generale.
Nello specifico, la Presidenza della Repubblica e la Commissione regionale Pari Opportunità si erano spese contro l'utilizzo del corpo femminile come specchietto per le allodole, come esca per portare l'attenzione su un prodotto (fisico o culturale fa poca differenza).
Un tale utilizzo veniva considerato sottocultura, lesivo della dignità della donna e preambolo di molestie e violenze.
Oggi la Presidenza della Repubblica e la Regione contraddicono con i fatti le parole dette (e, per colmo, si tratta esattamente delle stesse persone fisiche che ricoprono le stesse cariche).
A loro chiediamo di spiegarsi.

Cordialmente
Enrico Guastini

giovedì 19 settembre 2013

Boccaccio 2013


alla C.A. di:
Giorgio Napolitano – Presidente della Repubblica
Rossella Pettinati – Presidente Commissione Pari Opportunità Regione Toscana

per conoscenza:
Ufficio di Presidenza Regione Toscana
Cristina Scaletti – Assessore alla Cultura Regione Toscana
Daniela Lastri – consigliere Regione Toscana
Mauro Romanelli – consigliere Regione Toscana
Stefano Zamponi - Presidente Ente Nazionale Giovanni Boccaccio
Comune di Certaldo



Nel 2010 il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano diceva:
“È evidente che la comunicazione di un’immagine della donna che risponda a funzioni ornamentali o che venga offerta come bene di consumo offende profondamente la dignità delle donne italiane. Non solo: questo stile di comunicazione nei media, nelle pubblicità, nel dibattito pubblico può offrire un contesto favorevole dove attecchiscono molestie sessuali, verbali e fisiche, se non veri e propri atti di violenza anche da parte di giovanissimi.”

Nel 2012 la Regione Toscana promuoveva un incontro dal titolo: "Il corpo femminile nella pubblicità: tra uso e abuso, il limite è nelle regole".
In tale occasione Rossella Pettinati, Presidente Commissione regionale Pari Opportunità, sosteneva:
“Il dominio culturale di media non attenti alla dignità delle donne contribuisce pericolosamente a creare uno stereotipo di donna lontana dalla realtà, una immagine del femminile che, spacciata per spregiudicata e libera, offende il principio elementare del rispetto e nasconde la crescita professionale, civile e culturale delle donne. [...] Abbiamo bisogno di nuove immagini che ci rappresentino nella nostra normalità di donne che studiano, lavorano, ...” 

A entrambi i presidenti (Napolitano e Pettinati) chiediamo conto dei manifesti pubblicitari che,  con l'organizzazione della Regione Toscana e sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica, promuovono gli eventi in occasione del 7° centenario della nascita di Giovanni Boccaccio.
Quei manifesti, per chiarirsi, che vedono corpi femminili che ben poco hanno di boccaccesco utilizzati per “rivitalizzare” un evento letterario che forse ha avuto poco seguito.



giovedì 25 luglio 2013

Trasparenza e partecipazione


La giunta comunale ha licenziato il piano di sistemazione per l’area del nuovo presidio ospedaliero.

Secondo il comunicato del Comune di Pistoia:

«l’accordo di programma [per la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero, ndr] prevede che siano subordinati alla redazione del piano gli interventi di messa in sicurezza idraulica del torrente Brusigliano, il completamento della viabilità di accesso al nuovo ospedale, le opere di mitigazione del rumore a cura dell’ufficio tecnico del Genio civile di Pistoia, la cassa di espansione nell’area di “Bosco in città”, lo spostamento del campo nomadi del torrente Brusigliano, la sistemazione e la messa in sicurezza dell’argine del torrente Ombrone a cura del Genio civile e gli interventi di messa in sicurezza idraulica del torrente Brusigliano a cura del Comune.»

Per la verità, nell'accordo di programma si leggeva che la messa in funzione dell'ospedale era da subordinare alla realizzazione di tutte le opere necessarie a rendere l'area fruibile, cosa che chiaramente non è accaduta.
NOTA: tra le opere previste come prioritarie e non realizzate (e neppure rammentate dall'ufficio stampa del Comune) c'era la bonifica del torrente Brusigliano, ad oggi notevolmente inquinato da scarichi fognari provenienti dalla zona ovest di Pistoia.

Continua il comunicato del Comune:

«Il piano, dunque, avrebbe dovuto essere approvato prima dell’esecuzione dei progetti, ma i procedimenti amministrativi attivati dall’allora responsabile del procedimento non hanno tenuto conto di tale prescrizione.»

NOME e COGNOME del responsabile, grazie.
E MOTIVAZIONE del perché le prescrizioni non sono state tenute in considerazione.

«Con la nuova Amministrazione, il successivo – e attuale - responsabile del procedimento ha, dunque, bloccato l’avvio delle opere non ancora iniziate [...] per procedere alla preliminare approvazione del Piano»

Anche qui, NOME e COGNOME.


Per completezza dell'informazione.

«Per il Comune di Pistoia, il responsabile unico del procedimento era l’ingegner Marcello Evangelisti. [...] A seguito dell’indagine della magistratura, sfociata nei provvedimenti giudiziari del 11 giugno dello scorso anno che hanno coinvolto il responsabile del procedimento, il direttore dei lavori ed entrambe le aziende esecutrici dell’opera, è stato affidato il ruolo di responsabile del procedimento all’architetto Francesco Bragagnolo»


E per dirla tutta, un incontro con l'arch. Bragagnolo e l'ass. Tuci è stato fatto il 12 giugno in merito alla bonifica del Brusigliano; la prevista cassa di espansione infatti, nelle attuali condizioni, significherebbe dare libero sfogo ad una fogna in un parco (o meglio, in ciò che da 10 anni avrebbe dovuto essere un parco cittadino).
Durante tale incontro l'architetto ci aveva promesso copia del progetto della cassa d'espansione. Dopo tre mail di sollecito ancora non abbiamo avuto alcuna risposta, e quindi il quarto sollecito lo facciamo con questo comunicato.

Questo è il dialogo che l'Amministrazione ha con la cittadinanza?
Notizie incomplete e false promesse?

lunedì 15 luglio 2013

«Pagherò quando sarà caldo»


Il nastro tricolore è stato tagliato.


C'erano la banda, il coro, gli sbandieratori.
C'erano i politici, qualche tecnico, i "decisori".
C'erano i cittadini, le lavoratrici col dubbio sul domani.
E c'erano le voci.
“Ma manca la roba, è pronto a metà. Perché hanno anticipato l'apertura?”
“Perché Rossi il 25 è in vacanza”
“No, perché stanno per arrestare ... e questo avrebbe rovinato l'inaugurazione”

Solo voci, per carità, ma che dimostrano quanto il cittadino medio sia convinto che l'interesse principale non sia quello dell'utente.

E poi ci si chiede: “Ma se le idrovore smettessero di lavorare, in quanto tempo si riempirebbe d'acqua l'ospedale?”
“Ma perché non l'hanno fatto nell'area ex-Pallavicini?”
“Perché Rossi, presidente degli alluvionati, è così contento che abbiano costruito un ospedale in area di pertinenza fluviale?”
...in effetti, il rapporto del presidente con l'idrologia è un po' dubbio (si veda la legge 21/2012 e cosa è consentito costruire in aree a rischio idraulico molto elevato).

Le domande continuano.
“Questi sono gli ascensori che hanno cambiato perché le barelle non ci entravano?”
“Ma il Brusigliano è sempre una fogna? Non dovevano ripulirlo prima di aprire l'ospedale?”
“Hai sentito che tagliano il personale?”


È stato quasi surreale un passaggio del discorso del presidente Rossi, dove si schierava nettamente a favore della sanità pubblica perché è un «bene comune, come l'acqua, l'aria, il clima; le amministrazioni devono tutelare i beni comuni contro le speculazioni, le privatizzazioni, ...».
La memoria torna al referendum sull'acqua e a come il PD si fosse schierato nettamente contro, salvo fare un cambio di rotta all'ultimo momento per seguire il proprio elettorato (ricordiamo tutti la risposta di Veltroni a padre Zanotelli in merito all'acqua pubblica, no? E le posizioni di D'Alema, o del sindaco di Torino Chiamparino, o di quello di firenze Domenici, o di quello di Pistoia Berti...).
Per cercare un'opposizione alle privatizzazioni di aziende o servizi bisogna rivolgersi verso i movimenti, non certo verso i partiti, eppure... eppure dalle parole di Rossi sembra che il PD sia alfiere dei beni comuni.
Poi si torna nella realtà, e al centro commerciale legato da sempre indissolubilmente all'ospedale.
Si ripensa all'area sbandierata per comunale, ma per la quale si è dovuto comunque pagare.
O alla gestione privata che, come è stato ricordato, perdurerà per altri 19 anni.


È faticoso dovere, ancora una volta, mettere in fila tutte le criticità.
Ricorderemo solo, a titolo d'esempio, che la fogna Brusigliano ancora non è stata bonificata (tradendo quindi l'accordo di programma che prevedeva un rivoletto bucolico accanto al nuovo presidio ospedaliero) e anzi si programma di realizzarvi una cassa d'espansione per trattenere i liquami nel Bosco in Città (che da 10 anni avrebbe dovuto essere un parco cittadino); maggiori dettagli in merito quando avremo la possibilità di verificare il progetto nella sua completezza, documento (non ancora pervenuto) promessoci il 12 giugno dall'architetto Bragagnolo, dirigente del Comune di Pistoia, durante un incontro apposito cui era presente anche l'assessore Tuci.


Esemplare l'impossibilità, il giorno dell'inaugurazione, di accedere senza automobile, dettaglio che ha portato alla situazione paradossale di una donna fermata dai vigili, identificata e trattenuta in zona perché intenzionata a tornare a casa a piedi. Avendo un tutore al braccio non poteva guidare.


Per ultimo un commento che è parso il più esemplificativo:

«A sentir parlare loro sembra che vada tutto bene...»

giovedì 13 giugno 2013

Cassa d'espansione ai laghi Primavera


Il progetto della cassa di espansione ai Laghi Primavera volto a ridurre il rischio alluvione per il Nuovo Ospedale e la piana prevede un grande invaso di 600.000 metri cubi nella zona dei laghi, che verranno trasformati in uno solo scavando fra l'uno e l'altro.

Il materiale per gli argini che mancherà verrà prelevato dalla diga del Bacino di Gello con 250 viaggi al giorno per 350 giorni lavorativi fra Gello e Pistoia ovest sulla tangenziale.

Verrà costruito uno sbarramento di 90 metri sull'Ombrone ( da argine ad argine) e alto da 4 a 6.50 metri per poter mandare l'acqua di piena nella cassa superando l'argine attuale.
Forse si poteva progettare qualcosa di meno invasivo per ridurre il rischio idraulico per il Nuovo Ospedale e le zone critiche della piana.

Si stravolgerà una zona “verde” che difficilmente tornerà ad essere fruibile come adesso, sia come area ricreativa che in funzione della pesca sportiva, attività che in zona porta, nel corso dell'anno, alcune migliaia di partecipanti a gare anche internazionali che hanno ricadute economiche per la città.

Sarebbe opportuno considerare che i problemi di esondazione avvengono in particolare lungo torrenti e fossi che raccolgono le acque di zone a vivaio. Ripristinare la capacità di accumulo idrico dei vivai, limitandone l'impermeabilizzazione e la copertura a ghiaia, darebbe un contributo alla messa in sicurezza del territorio.

Parallelamente, è necessario ricordare che la recente legge regionale sul rischio idraulico (L.R. 21/2012) consente l'edificazione in aree classificate come “a rischio idraulico molto elevato”, di fatto limitando di molto l'efficacia di ogni opera di prevenzione.

Oltre a ciò sembra che ci siano casse, nella zona di Agliana, mai utilizzate perché coltivate a vivaio e costerebbe molto pagare i danni dovuti ad allagamento. Si verificherà la stessa cosa anche ai Laghi Primavera, dove buona parte delle casse è occupata da attività vivaistica?

Concludiamo con una considerazione amara: per la salvaguardia del Nuovo Ospedale forse la soluzione migliore sarebbe stata il costruirlo altrove, in zona più sicura.

venerdì 31 maggio 2013

Bosco in Città: ...?


Da oltre dieci anni la città aspetta che venga resa disponibile a famiglie, bambini, anziani l’area a sud di via Nazario Sauro denominata

BOSCO IN CITTÀ

sappiamo che ancora non c’è stato il passaggio di proprietà dalla società Elaya al Comune

constatiamo che la situazione dell’area è quella di un bosco a baccano impraticabile

 sappiamo che l’Amministrazione deve far fronte ad un contratto capestro oneroso


— constatiamo che non arrivano notizie di sviluppi

— sappiamo che il Brusigliano è una fogna a cielo aperto che raccoglie gli scarichi di

Pistoia ovest e che doveva essere risanato per salvaguardare il nuovo ospedale

— constatiamo che niente è stato fatto in merito e che la prossima estate allieterà ancora gli abitanti della zona con odori nauseanti

— sappiamo che è prevista la costruzione di una cassa di espansione nel Bosco in Città per salvare l’ospedale dalle piene del Brusigliano

— constatiamo che è un’ottima trovata per dimostrare ai Pistoiesi come valorizzare i liquami

— sappiamo che fognature e depurazione rappresentano il 33% della bolletta Publiacqua


— constatiamo che se il servizio manca devono essere restituiti i soldi non dovuti


Un anno fa chiedevamo le stesse cose e ci fu risposto di dare il tempo

all’Amministrazione di fare i passi necessari



Al Sindaco di Pistoia chiediamo
precise risposte sul futuro Parco e sul Brusigliano


mercoledì 22 maggio 2013

Politica privata?


Art. 49 – Costituzione della Repubblica Italiana

«Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.»


Secondo Anna Finocchiaro, Luigi Enrico Zanda, Nicola Latorre, Felice Casson e Carlo Pegorer questo significherebbe che soltanto i partiti definiti da una personalità giuridica hanno diritto a fare politica:

«L'acquisizione della personalità giuridica e la publicazione dello statuto nella Gazzetta Ufficiale ai sensi dell'articolo 8 costituiscono condizione per poter partecipare alle competizioni ufficiali»
– art. 6, c. 1, DDL 22 marzo 2013 n. 260


Il senso dell'articolo 49 è a mio avviso differente: a nessuno può essere negata la possibilità di incidere sulla politica entrando a far parte di un partito.
La differenza è abissale, soprattuto nella concezione di democraticità.
Mentre la prima interpretazione cerca di mettere le briglie alla partecipazione politica, la seconda tende ad eliminare i rischi di marginalizzazione di questo o quel cittadino. Anche guardando all'impostazione della Carta Costituzionale vedrei questa seconda interpretazione più in linea con gli intenti dei Padri Costituenti.


Leggo una dichiarazione di Zanda:
«Sono stupito, mi sembra una polemica del tutto strumentale», dice il presidente dei senatori democratici, perché si tratta di un testo «che ho sottoscritto per migliorare l'ordinamento, non per punire questo o quel partito o per far danno a qualcuno. [...]»

Anch'io sono stupito: in che Paese vive Zanda? Non ha fatto caso a quante liste civiche si sono presentate (soprattutto ultimamente) alle elezioni da 40 anni a questa parte?
Nella sola Pistoia delle amministrative 2012 un simile provvedimento avrebbe visto l'eliminazione dalla competizione elettorale di 8 gruppi su 17, rappresentanza del 30% dei votanti, 9 consiglieri.
Questo nel nome della democrazia?

È dalla nascita del PD che chiedo quale concetto abbiano di “democrazia”, fino da quelle prime primarie pubblicizzate con l'ossimoro «Sono democratico PERCIÒ decido io».
Una sola risposta diretta, datata 2007: «Qualcuno cerca di travisare il significato della parola».
Purtroppo, tante sono le conferme indirette.


Altre dichiarazioni (Alessandra Moretti, Paolo Guerrieri, la stessa Finocchiaro) sostengono che la norma servirebbe a dare trasparenza ai partiti, a favorirne la democrazia interna.
Tali argomentazioni esulano dalla critica:

si vuole impedire che singoli cittadini facciano politica dall'esterno di un apparato.

PERCHÉ?

domenica 19 maggio 2013

“Vita Indipendente”


sabato 8 giugno

presso la

Fabbrica delle Emozioni

dalle ore 10 alle 13

il Centro Studi e Documentazione sull'Handicap promuove


“Vita Indipendente”


convegno / tavola rotonda sulle prospettive future del servizio
con la partecipazione dei rappresentanti degli Enti locali


l'invito a partecipare è rivolto a tutti

COMUNICATO STAMPA – Movimento NO TAV


Tre giorni continui di attacchi mediatici e politici alla Valle di Susa e al movimento no tav. Proviamo per punti a raccontare la cruda realtà:

- L'azione di lunedì notte non è stata rivendicata, le uniche notizie che rimbalzano sui giornali arrivano direttamente dalla questura e dall'interno del cantiere.

- La realtà è che non ci sono stati feriti e l'atta...cco è avvenuto alle cose e non alle persone. Un compressore annerito è l'unico "ferito". Un po' poco per giustificare un "tentato omicidio" a meno che anche il compressore sia considerato un operaio del cantiere.

- Quando il ministro degli interni Alfano, seguito dal solito coro bipartisan, parla "di atto terroristico e "ricerca del morto" o non sa di cosa parla o lo sa benissimo e falsifica deliberatamente i fatti reali, usando lui sì, toni terroristici.

-Noi temiamo che qualche povero cristo ci lascerà davvero le penne immolato sull'altare della "ragion di stato" e non per mano dei NO TAV, ma per cancellare i NO TAV dalla Storia e tutto questo ricorda maledettamente la "strategia della tensione" degli anni '70 e 80.

- Ribadiamo che il tagliare le reti e il colpire macchinari sono azioni non violente. 

- Il giorno dopo l'azione il piccolo presido no tav a ridosso delle reti è stato completamente devastato (da chi? visto che lì o ci sono i no tav o le forze dell'ordine?)... ma nessuno chiaramente ne parla...

- Ci chiediamo dove siano stati i ministri in questione che oggi sputano dure sentenze, quando le forze dell'ordine picchiavano e lanciavano lacrimogeni contro manifestanti inermi.

- Ci chiediamo dove fosse lo Stato quando la polizia compì un tentato omicidio durante lo sgombero della baita Clarea nel febbraio 2012, senza neanche fermare i lavori.

- Denunciamo come pretestuosa e intimidatoria la richiesta del senatore Stefano Espositodi procedere contro il giornalista Fabrizio Salmoni per “Istigazione a delinquere e minacce”, per il suo articolo “C’è lavoratore e lavoratore: per esempio ci sono i crumiri”, ampiamente ripresa dai giornali e TV, mistificando il reale contenuto dell’articolo.

- Il ministro degli interni dovrebbe preoccuparsi delle ditte che lavorano all'interno del cantiere: l'altro ieri è arrivata la Pato Perforazioni di Rovigo: ditta a cui il 13 marzo è stata tolta la certificazione antimafia e guarda caso adesso lavora al cantiere della Maddalena aggiungendosi alle già molte altre ditte che hanno subito condanne in via definitiva per bancarotta fraudolenta, tangenti..ecc ecc.

-Così facendo svendono la nostra terra ai soliti mafiosi impuniti, sono complici della distruzione irreversibile della Val Clarea e in altre porzioni della valle, infischiandosene della vita e del futuro di chi la abita.

- Se pensano di intimorirci con le loro dichiarazioni roboanti si sbagliano. Noi a Chiomonte continueremo ad andarci e inizieremo da venerdì con l' inizio della tre giorni di campeggio, che è un anticipo della lunga estate di lotta che il movimento no tav sta organizzando

16 maggio 2013
Movimento No Tav

sabato 11 maggio 2013

Kyenge a Pistoia?


«SPARARE ALLA KYENGE NON AI CC   [croce celtica] »

«KYENGE FUORI DAI COGLIONI   FN»


Dispiace, ancora una volta, che i muri diventino manifesto di stupida intolleranza.
Il consiglio di sparare a un Ministro e l'educato invito rivoltole ad andarsene mostrano un'allarmante pochezza di pensiero.
È preoccupante che i problemi connessi alla politica – soldi pubblici che spariscono, speculazioni edilizie che mangiano territorio e risorse, tagli ai servizi – vengano ridotti alla contestazione del colore della pelle.

La storia d'Italia è la storia di popolazioni che si fondono, creando insieme una cultura mediterranea sintesi di quella centro- e nord-europea, medio-orientale, nord-africana, ...
Chi si ostina a vivere in un mondo di sogno in cui domina la «pura razza italiana» (come ripetono alcuni imbarazzanti politici) forse dovrebbe veder certificata la propria incapacità di intendere, con buona pace di chi lo vota.


A questo indirizzo si possono vedere le foto delle scritte.

martedì 7 maggio 2013

Comunicato A.L.B.A. Firenze

Non siamo i soli a proporre di lavorare insieme: il nodo A.L.B.A. di Firenze fa una proposta molto simile alla nostra e lo fa con motivazioni che integrano ottimamente quelle da noi espresse.
Il comunicato:

–––––––––––––––––––––––


NE VOGLIAMO DISCUTERE?

Con il governo Letta è nato il governo Napolitano secondo: un governo politico del presidente, di larghe intese PD-PDL, in continuità con il governo Monti, frutto di un devastante mutamento di “regime politico”.
Diventa così più che mai evidente come, per il gruppo dirigente del PD, Berlusconi non sia mai stato un reale problema, mentre lo è per milioni di elettori.

Mai come oggi infatti questione democratica e questione sociale ed economica appaiono intimamente connesse, poiché è proprio la democrazia ad essere sempre più incompatibile con i diktat delle politiche liberiste europee.
Il Parlamento è messo fuori gioco sia per la crisi dei partiti, sia perché l'agenda Monti non deve subire intoppi:  Napolitano risponde al “pilota automatico” della Troika europea.
Letta, membro della Trilateral e fondatore di Vedrò, è perfetto a questo scopo, con il PD come massimo garante del quadro.
È cancellato così anche l'esito delle elezioni, che conteneva un enorme domanda di cambiamento.

Questo stato di cose è accettabile da chi in questi anni si è mobilitato contro il berlusconismo? È accettabile per chi ha difeso la Costituzione da stravolgimenti autoritari nel referendum del 2006, per chi ha lottato per i beni comuni e i diritti sia nelle piazze che con il voto referendario e amministrativo del 2011?
Le mobilitazioni di queste ultime settimane in favore della candidatura Rodotà ci suggeriscono di no. C'è un'Italia che non può più aspettare e può mobilitarsi per tenere insieme lavoro, reddito, diritti e democrazia. È l’Italia che sarà il prossimo 18 maggio a Roma alla Manifestazione promossa dalla FIOM.

La fine di questo equivoco ventennale del centrosinistra è una grande occasione da cogliere per costruire, con gli strumenti della partecipazione, un'alternativa in nome della Costituzione.


……. FACCIAMOLO INSIEME
incontriamoci in ASSEMBLEA CITTADINA
GIOVEDÌ 9 MAGGIO ORE 21
SMS RIFREDI – FIRENZE via VITTORIO EMANUELE II n.303


ALBA FIRENZE
www.soggettopoliticonuovo.it

domenica 5 maggio 2013

Comunicato ai pistoiesi


Il 23 aprile commentavamo la situazione politica nazionale con queste parole:

La Lista Civica Ecologista “Per un'altra Pistoia” si riconosce nelle parole di Ugo Mattei: il Presidente della Repubblica è il garante della Costituzione e la deve rispettare alla lettera.
Napolitano l'ha interpretata in maniera opinabile in più occasioni:
 • quando ha dato mandato al Governo dei tecnici nel 2011 anziché indire nuove elezioni;
 • quando ha preteso da Bersani che cercasse di costituire il Governo con garanzie di solidità non previste;
 • quando, ignorando i molteplici tentativi di elezione del Capo dello Stato che in passato hanno raggiunto numeri elevati di scrutini (23 con Leone), ha imposto la risoluzione immediata accettando un rinnovo del mandato assolutamente anomalo.
La Costituzione prevede una separazione dei poteri per evitarne l'accentramento, mentre ad oggi si intraprende (in maniera anche poco velata) la direzione di un presidenzialismo, sostenendo l'opportunità di modifiche costituzionali.
Il PD, non sostenendo la candidatura di Rodotà, ha affossato uno specchiato garante dei diritti dei cittadini e prospetta oggi un Governo con il PDL a tutela dei mercati, un Governo che di fatto esclude il gruppo maggiormente votato; il M5S e i suoi elettori non sono quindi ritenuti degni di considerazione.
Lasciano sgomenti le esternazioni dei Parlamentari che ogni giorno si stupiscono delle reazioni dei cittadini (“Mai avrei immaginato di essere contestato», «La base non l'ho sentita», ...), confermando come una «alta politica» sia del tutto sconnessa dai suoi stessi elettori.
Citando Altan:
   «Poteva andare anche peggio.»
   «No.»


A fronte degli ultimi sviluppi abbiamo creduto che fosse il caso di divulgare una richiesta di aggregazione nella speranza che sia possibile riprendere le redini di una politica che sembra impazzita:


La Lista Civica Ecologista “Per un'altra Pistoia” prende atto dei recenti sviluppi politici a livello nazionale: si configura un Governo di “larghe intese”, formula rassicurante con la quale un PD orfano di quasi 4 milioni di voti (scelte condivise?) ha teso la mano al PdL, che ne ha persi quasi 6 milioni (altre scelte condivise?), di fatto resuscitandolo e regalandogli ministeri di rilievo quali Interno e Infrastrutture; “tecnici” ed esponenti di Scelta Civica, dopo l'esperienza non esaltante del Governo Monti, ottengono altri ministeri importanti (Economia, Lavoro); al primo partito d'Italia (M5S) non spetta nulla.
La volontà popolare è stata tradita. 
Peraltro, i giornali e le televisioni decantano quasi all'unisono i pregi del nuovo governo, così come un mese fa lodavano le distanze tra PD e PdL e tre mesi fa incensavano il Governo Monti.
Stampa in funzione del potere, dove lo spazio per i fatti è sempre meno.
La prostrazione ai mercati si sente nelle parole del Presidente del Consiglio Letta: «Dobbiamo creare lavoro per far ripartire l'economia», il benessere del Paese non conta.
Inquietante il Ministro dell'Economia Saccomanni: «L'unica possibilità è ridurre la spesa pubblica», quindi scuola, sanità, servizi, ma non le grandi opere, sempre considerate “strategiche”.
Il nuovo Governo sembra parlare di economia senza considerare che il recente ed autorevole studio targato Harvard (Reinhart e Rogoff, 2010) che giustifica le misure di austerity messe in campo dall'Unione europea è stato smentito dal dottorando Thomas Herndon e dagli stessi autori.
Colpa o dolo?
Il mantra delle “riforme” mira a cambiare la Carta Costituzionale per ottenere la «massima estensione e concentrazione della proprietà privata, producendo involuzione politica, sociale e culturale», la «riduzione di ogni rapporto umano allo scambio di mercato» (Ugo Mattei, “Contro riforme”, 2013).
A questo punto, visto anche il fermento che si riscontra in tutta Italia, reputiamo opportuno cercare di creare un'aggregazione di tutte quelle realtà che si impegnano sul territorio in difesa dei diritti fondamentali e della dignità dei cittadini.
Vediamo la necessità di cambiare radicalmente i postulati che indicano la strada alla politica, sostituendo la centralità dei mercati con la centralità dell'individuo e della comunità: diritto all'istruzione, alla salute, al lavoro non sono negoziabili; la trasparenza delle istituzioni e la partecipazione democratica alle decisioni sono caratteri imprescindibili per la maturità di un Paese.
I partiti che un tempo erano portatori di questi principi sono spariti, spazzati via dalla rincorsa al PIL e dagli accordi fatti in nome dell'interesse privato.
È giunto il momento di fare uno sforzo collettivo per creare una nuova base, un substrato su cui innalzare una proposta politica in funzione di e costituita da cittadini.
Un raggruppamento che non basi la propria esistenza su una persona di riferimento (come è successo per il M5S o Rivoluzione Civile), bensì su assemblee territoriali che portino avanti discussioni e propongano soluzioni per le problematiche che oggi rendono drammatica la situazione italiana.

lunedì 25 marzo 2013

L'Elefante Bianco



Sabato 23 marzo c'è stata una manifestazione in Val di Susa, una camminata negli otto chilometri che separano Susa da Bussoleno per protestare ancora una volta contro l'AV Torino-Lyon, opera inutile e dai costi faraonici che condizioneranno la spesa pubblica italiana per decenni.
Questo è un breve resoconto (disorganico) della giornata di sabato.




Sacro in India e di conseguenza un animale che non può esser fatto lavorare. In altre parole, l'elefante bianco è un brutto dono per chi lo riceve, poiché lo dovrà accudire senza poterne trarre un vantaggio.
Questo il simbolo scelto per rappresentare le Grandi Opere inutili al forum sociale mondiale che si terrà a Tunisi a fine marzo, il cui striscione avanzava alto, in anteprima, sabato pomeriggio tra Susa e Bussoleno.

(un grazie a Claudio Giorno per la spiegazione dello striscione, la cui scritta in arabo mi aveva sorpreso...)

Cosa porta a marciare sotto la pioggia? La convinzione di avere ragione.
Prima il trenino dei bimbi, poi i gonfaloni dei comuni (anche quello di Napoli, in nome del NIMBY), poi i sindaci con fasce tricolori (solo dopo un momento si notavano oltre a quelle rosse, bianche e verdi anche quelle rosse, bianche e blu...), una banda che suona, dei clown che mimano gli scontri con i poliziotti, anziani e famiglie con passeggini, Emergency, sigle sindacali e di partito (non si vedevano le bandiere del M5S... grazie per aver sostenuto la lotta senza voler mettere un “cappello”), parlamentari, insegnanti arrabbiati e pompieri, cattolici NO-TAV e anarchici, striscioni dal Veneto, dalla Sicilia, dai NO Dal Molin di Vicenza, dai NO TUNNEL di Firenze e... «Lyon-Turin: couteux, aberrant, dangereux et inutile»... dalla Francia?

Già, la Francia, dove l'accordo del gennaio 2012 per l'AV non è stato ancora ratificato perché l'investimento non è giustificato da un ritorno economico, in termini di posti di lavoro o in nessuna altra maniera. In linea con quanto accade in Slovenia, comunque, dove il TAV non è ritenuto una priorità e quindi ne riparleranno una volta finita la crisi. Intanto la linea che doveva partire da Lisbona avrà inizio a Barcellona e finirà...


Di fronte a notizie come queste e a dati tecnici illustrati molto bene durante un incontro a Bussoleno la mattina del 23 è stato gradevole sentire il commento dell'onorevole Laura Puppato (PD): «non ci sono evidenze di vantaggi economici derivanti dalla nuova linea, i soldi pubblici andrebbero spesi seguendo altre priorità specie in tempi di crisi, una commissione d'inchiesta sarebbe opportuna».

Monica Frassoni (presidente dei Verdi Europei) ad Ambiente Italia dice: «si è speso 1 mld € per adeguare la linea storica al passaggio di 20 t di merci l'anno, oggi ne passano 3,5: il tunnel oggi non serve»; imbarazzante la risposta tecnica del presidente di Fare Ambiente, Vincenzo Pepe: «lei ha fatto sparire i Verdi in Italia»

Alla sera, il TG regionale parlava di decine di migliaia di persone in corteo. Le riprese fatte al cantiere, con i parlamentari a fare il sopralluogo, lasciano l'impressione che i SÌ TAV non abbiano motivazioni da rendere pubbliche: l'area del cantiere non è quella di progetto, le recinzioni sono illegali, il traffico (merci e passeggeri) è assente; risponde Marco Rettingheri, direttore generale LTF: «parlano i fatti: cantiere, 80 persone, più il cunicolo».
Il cunicolo.
50 metri.
In 23 anni.
Costo: 1 mld €.

Uhm...

Oggi, rientrando, l'imponente dispiegamento di Polizia e Guardia di Finanza che accoglieva chi entrava ieri in valle è solo un ricordo, complice il fatto che durante il corteo le divise erano veramente poche rispetto ad altre volte.

Una nota di civiltà: un ragazzo faceva scritte con una bomboletta. Non sui muri, ma sui manifesti ormai inutili delle liste che si disputavano le politiche di febbraio.

Qualcuno ha detto che durante la minifestazione stesse piovendo? A me è sembrata una splendida giornata.


P.S. – “egregio sig. Ministro, la sua affermazione è falsa”, ovvero una lettera datata 24 marzo del prof. Angelo Tartaglia al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera...

venerdì 22 marzo 2013

Maltempo o Rossi: cosa è peggio?


Insopportabile.
Il Governatore Rossi nei giorni scorsi annunciava di essersi sospeso lo stipendio per protesta, in attesa che arrivino gli aiuti statali, tra gli altri, agli alluvionati del 2012.
Ieri proponeva di chiedere lo stato di emergenza in modo da ottenere aiuti statali per rifondere i danni causati dal maltempo di lunedì:

«chiederemo al nuovo governo di escludere gli investimenti
per gli interventi di messa in sicurezza idraulica e idrogeologica dal Patto di stabilità.
Ancor prima di chiedere nuove risorse chiederemo questo.
È assurdo finire sott’acqua per i vincoli di Maastricht».

Lodevole intento, se non fosse che secondo la legge da Rossi firmata l’anno scorso, all’indomani delle alluvioni che hanno sconvolto la Toscana a fine 2011, si legge:


LEGGE REGIONALE 21 maggio 2012, n. 21
Disposizioni urgenti in materia di difesa dal rischio idraulico e tutela dei corsi d’acqua.

Art. 2 – Interventi nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata

È consentita la realizzazione di:

comma 1:
 • opere di difesa e regimazione idraulica;
 • infrastrutture di tipo lineare non diversamente localizzabili

comma 2:
 • ampliamento e adeguamento di opere pubbliche;
 • impianti (indipendenti o al servizio di aziende e insediamenti produttivi, oppure ampliamento o adeguamento di quelli esistenti) e relative opere per:
– raccolta e distribuzione della risorsa idrica
– convogliamento e la depurazione degli scarichi idrici
– stoccaggio, trattamento, smaltimento e recupero dei rifiuti
– produzione ed il trasporto di energia da fonti rinnovabili e gas naturale*;
 • nuovi edifici rurali, oppure ampliamento o modificazione di quelli esistenti;


Come dire che in zone inondabili si permette la realizzazione di strade, ferrovie, discariche, inceneritori, centrali elettriche, case, depuratori, stalle…
Un circolo vizioso: Rossi consente la costruzione in zone a rischio e poi chiede di pagare i danni allo Stato; crea le condizioni per il verificarsi di danni ingenti (o peggio) e poi si lava la coscienza dicendo «Mi sospendo lo stipendio». 

Ripeto: insopportabile.


* – quel “gas naturale” non appartiene alla stesura originale della legge, ma è stato aggiunto a novembre, andando casualmente a giustificare la centrale Repower prevista alle porte di Pistoia

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Nota – Bianchini, sul suo blog QuarrataNews precisa:
Dalla Regione stessa mi scrivono di stare attenti alla formulazione «essersi sospeso lo stipendio»: che non significa «aver rinunciato» allo stipendio, ma che il Presidente lo prenderà tutto insieme, quello stipendio lì, quando gli pare a lui.

sabato 23 febbraio 2013

Blitz del Governo Monti sull'autorizzazione ambientale


Ultimi colpi di coda del Governo uscente: semplificazione della procedura per l’autorizzazione ambientale; in poche parole l’Autorizzazione Unica Ambientale:

• 15 anni di durata per limitare gli oneri alle imprese (la Commissione Ambiente della Camera ha dato parere favorevole, purché si rivedesse il termine di 15 anni, ma a tutt’oggi tale durata non sembra aver subito ritocchi);

• controlli previsti sull’attuazione dell’AUA ma non sui tassi di inquinamento (sui quali ci si affida ad autocontrolli con comunicazione quadriennale) e sanzioni praticamente inesistenti [controlli e sanzioni erano stati richiesti dalle Regioni ma non accolti perché non previsti nel DL Semplificazioni];

• applicazione anche in presenza di sostanze pericolose, cancerogene, tossiche per la riproduzione, mutagene, di tossicità e cumulabilità particolarmente elevate (in una prima stesura erano dichiaratamente escluse dalla semplificazione AUA, poi ricomprese);

• non tiene conto dell’insieme degli impianti e delle attività presenti nello stabilimento richiedente.

Il provvedimento è indirizzato alle piccole e medie imprese (sotto i 250 occupati, fatturato entro i 50 mln €), e subito vengono in mente gli inceneritori previsti dal PIR dell’ATO Toscana Centro, con autocontrolli, anche su sostanze cancerogene, che per ovvi motivi non possono essere considerati affidabili.
Reputiamo osceno che la massima autorità del Ministero dell’Ambiente preferisca agevolare l’iniziativa economica a scapito della salubrità dei territori e della salute della gente, contravvenendo così alla stessa Costituzione (art. 41, comma 2) sulla quale ha giurato, oltre a tradire il proprio mandato.
Troviamo inconcepibile, dopo vicende gravissime come i casi di Porto Marghera e dell’Ilva di Taranto, che, anziché rendere più rigorose le norme e le attività di controllo, si proceda piuttosto ad una totale deregolamentazione della materia.

Chiediamo a tutti i candidati alle ormai prossime elezioni di esprimersi sulla vicenda, sia sulla metodologia di approvazione (confronto con Regioni e Commissione Ambiente inutile), sia sui contenuti (il Ministro dell’Ambiente che tutela l’inquinamento).


Lista Civica Ecologista “Per un’altra Pistoia”
Nodo pistoiese di A.L.B.A.
Confederazione Cobas Pistoia

sabato 26 gennaio 2013

RFI: il TAV in Val di Susa non serve più

Bisognerà ringraziare Tino Balduzzi per aver trovato un documento prodotto da RFI.
Due paginette per scrivere due righe:

I rotabili tipo “Modalohr” possono circolare sulla linea Torino Orbassano – Modane alle condizioni previste dalla disposizione 14/2006, modificata ai sensi della presente prescrizione.

Cosa significa? Che le merci...

...possono passare sulla linea storica...

...che collega Torino e Lyon...

...attraverso la Val di Susa...

...senza bisogno di una nuova linea!


È stato sufficiente un ritocco alle gallerie.

Ma non è proprio quello che dicevamo da 24 anni?
Non è proprio quello per cui ci sono stati scontri, cariche, soprusi, feriti, denunce, blocchi, presidi, abusi di potere, bombe carta, lacrimogeni cancerogeni, disinformazione, diffamazioni e via dicendo?
Perché la politica ha cercato costantemente di realizzare la Torino-Lyon quando c'era la possibilità di fare in maniera diversa, meno dispendiosa, senza creare attriti con la popolazione?

Allora è vero che il PD voleva l'opera solo per i rapporti con la CMC di Ravenna e TAV S.p.A.?
E che il PdL voleva l'opera per propri i rapporti con la Rocksoil?
E l'IdV perché la voleva? Per tenersi amico il PD?
E i Comunisti Italiani come mai?

90000 € al giorno per le FF.O. che presidiano la zona non si spendono a caso, quindi sarebbe interessante sapere le motivazioni che hanno spinto i vari partiti ad appoggiare un'opera di cui non c'era, non c'è e non ci sarà bisogno.

Si è trattato di semplice incompetenza o ci sono stati interessi diversi?

martedì 8 gennaio 2013

Palestina ieri e oggi


ART- 11
PACE E NONVIOLENZA

Auditorium “Terzani”, Biblioteca San Giorgio

Via S. Pertini, snc
51100 Pistoia
Tel. 0573-371600



MOSTRA FOTOGRAFICA
PALESTINA IERI ED OGGI
Foto-documenti-testimonianze sulla lotta della Palestina
9-19 gennaio 2013

Incontro di inaugurazione venerdì 11 gennaio 2013, ore 16.00
Auditorium Terzani

ore 16,30 Proiezione del film
Tomorrow 's land
di Andrea Mariani e Nicola Zambelli



in co-promozione con il Comune di Pistoia


Per informazioni:


Luca: lpecchioli@tiscali.it  3473736884
Stefano: stefanopt33@gmail.com 3381911887
Eloisa: eloisa.pierucci2@gmail.com 3470572731



ART-11 è promosso da:

Centro Studi Umanisti Toscana “Ti Con Zero” – Associazione di promozione sociale “TrasformAzione” – Comitato di Quartiere delle Casermette – A.N.P.I. Sezione Gherardini di Pistoia - Gruppo Esperantista Pistoiese “Umberto Stoppoloni” - Centro Studi e Documentazione sull'Handicap di Pistoia – Associazione Araba Fenice di Viareggio – Associazione Incontriamoci sull'Arno Centro Documentazione Bauhaus – Comitato Pistoiese per la Palestina – Legambiente – Compagnia teatrale Sesamo e Cartamo – Centro studi e documentazione sulle popolazioni di origine nomade – Gruppo Sangha di Pistoia, nella tradizione di Tich Nhat Hanh – Lunatikos, performance teatrale interattiva – Liberepazzedonne Teatro – Laboratorio Toscano ANS di Scienze Sociali, Comunicazione e Marketing - Movimento Ecologisti e Reti Civiche, ARCI – Circolo tematico “La Torre” - Antonio Sammartino, Garante dei diritti dei detenuti del carcere di Pistoia – Grazia Frisina e Dea Capisani, scrittrici - Ornella Marini, attrice