lunedì 27 ottobre 2014

Casse di espansione ai laghi Primavera: sì o no?


Venerdì sera (24 ottobre), all'interno della festa della Comunità Parrocchiale di Vicofaro, si è tenuto un incontro con Mauro Chessa, Daniele Manetti, Antonio Sessa in merito allo stato del Torrente Ombrone e la gestione delle sue acque.

Persone provenienti da Quarrata, Olmi, Ferruccia, hanno ricordato i problemi che si trovano a dover affrontare abitando in quei luoghi: 3-4 volte l'anno l'acqua entra in casa, creando danni e portando un carico di veleni chimici dilavati dai vivai del circondario (dati ARPAT).
È stata quindi ribadita l'importanza che il Comune di Pistoia trattenga una parte dell'acqua dell'Ombrone quando questo è in piena, e per far questo la soluzione ottimale sarebbe, a detta di queste persone, la cassa d'espansione ai laghi Primavera.

Purtroppo, tale cassa d'espansione è progettata unicamente per mettere in sicurezza il nuovo ospedale, come si può leggere nel progetto.

A questo punto sarebbe il caso di fare un discorso un po' più tecnico.
Una cassa d'espansione non fa sparire l'acqua dall'Ombrone. La funzione dell'opera è quella di "tagliare" l'onda di piena, ovvero di evitare che il livello dell'acqua raggiunga un'altezza critica. L'acqua in eccesso entra nella cassa, lasciando il torrente in piena ma in condizioni di sicurezza.
Appena smette di piovere e l'altezza dell'acqua diminuisce, quella che era nella cassa rientra nell'Ombrone, con l'effetto di mantenere alto il livello (se pure in condizioni di sicurezza) per un periodo più lungo.

Altra considerazione.
Normalmente, non è l'acqua dell'Ombrone che allaga le case, ma quella dei vari affluenti. Questo accade perché le portelle attraverso cui passa l'acqua in ingresso nell'Ombrone si chiudono automaticamente se questo è in piena, allo scopo di evitare un eccessivo carico d'acqua e il conseguente rischio di rottura degli argini.

In altre parole: con la cassa di espansione la piena dell'Ombrone durerebbe più a lungo, e quindi le portelle resterebbero chiuse per più tempo, finendo per aggravare il rischio di allagamenti.

Tutto questo lo ha spiegato molto bene Mauro Chessa ieri sera, ed è perfettamente logico per chiunque.

Altro problema in merito alla cassa d'espansione sarebbe dato dalla fragilità degli argini, che nella stessa relazione che accompagna il progetto vengono descritti in condizioni critiche. L'aumento del livello dell'acqua a monte dei laghi Primavera rischierebbe di metterne a rischio la tenuta, con conseguente pericolo di inondazioni a Pistoia.

Un'altra riflessione la faccio avendo consultato vari documenti degli ultimi due secoli.
Se nel 1300 gli allagamenti tra Pistoia e Prato servivano a rendere difficoltosi gli scontri tra le due città, nel 1500 ingegneri fiorentini si scervellavano per risolvere il problema degli allagamenti. Nel 1700 furono fatte opere di rettificazione del corso del torrente, nel 1800 furono fatte le briglie sugli affluenti pistoiesi (Vincio di Montagnana e di Brandeglio, alto Ombrone, Bure, ...), trent'anni fa i problemi c'erano e oggi nel terzo millennio ne stiamo ancora parlando.
Annibale perse più uomini per le febbri causate dalle paludi che per mano dei romani, e se guardiamo la toponomastica della piana troviamo nomi quali Isolotto, Fangacci, Pantano, Montesecco che mostrano chiaramente quali fossero le zone di ristagno idrico e quali quelle più adatte ad insediamenti.
Chi ha dato il permesso di costruire in zone che, per natura, vanno incontro ad allagamenti? Vedere la legge della Regione Toscana 21/2012, art. 2, comma 2. Se si accetta questo (e Rossi dice che non ci sono problemi), si accetta di avere l'acqua in casa.
Poi ci sarebbe il problema dei teli utilizzati in vivaistica, che accelerano il deflusso superficiale e quindi accelerano il crearsi di situazioni di rischio.

Concludo lasciando spunto per una riflessione a chi legge; è stato interessante in particolare un momento in cui, in mezzo al botta e risposta, sono seguite a ruota tre frasi:

«Basta con questi laghi! Io ho parlato con il Tuci che mi ha detto che solo un terzo della superficie sarà interessata dalla cassa d'espansione!»
«Ma lei ha visto il progetto? Se lo guarda si rende conto che tutta l'area viene occupata»
«Anche io ho parlato con il Tuci, che mi ha assicurato che la cassa d'espansione ai laghi Primavera non si farà mai!»

Un ringraziamento è d'obbligo alla Pastorale dell'Acqua e della Terra (Beni Comuni) per aver ospitato una serata di dibattito su un argomento di questa rilevanza.
Anche perché il richiamo al rispetto per il luogo ha permesso di calmare gli animi in un paio di occasioni...