venerdì 13 luglio 2012

Seconda lettera aperta sul Piano Interprovinciale dei Rifiuti


Gentili Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali, sono passati oltre trenta giorni da quando vi abbiamo inviato, a mezzo posta elettronica, un messaggio contenente alcune nostre riflessioni e due domande in merito alla questione della gestione dei rifiuti. Non avendo ricevuto alcun riscontro, ci permettiamo di sollecitare una vostra risposta, facendo ancora ricorso alla formula della lettera aperta. 
La nostra posizione sul tema in oggetto si può riassumere nella cosiddetta strategia “rifiuti zero 2020”, già adottata in Italia da diverse amministrazioni comunali. In estrema sintesi essa riconosce nell’attuale sistema, che vede una larga preponderanza di smaltimento in discarica e in incenerimento, una condizione di emergenza da superare rapidamente per poter riconvertire i processi di produzione e consumo dei beni verso una condizione di sostenibilità. Quest’ultima implica da un lato una netta riduzione della quantità di rifiuti prodotti, dall’altra la produzione di beni a fecondità ripetuta e il completo riciclaggio di tutti i materiali costituenti i beni non più utilizzabili. In altri termini rendere ciclici i processi attualmente lineari di produzione/consumo e realizzare beni più durevoli. 
Tutto questo implica l’adozione di numerose azioni coordinate che spaziano dalla raccolta differenziata porta a porta, al principio della “responsabilità estesa dei produttori/rivenditori” (che debbono cioè farsi carico degli oneri di smaltimento dei beni prodotti), al cambiamento degli stili di vita. Azioni che sono supportate dalla legislazione vigente europea e nazionale: in sostanza si tratta di applicare correttamente le norme vigenti e di sfruttare le opportunità di finanziamento ad esse correlate, assumendo come esempio i protocolli d’azione dei comuni virtuosi.
Al contrario il Piano Interprovinciale dei Rifiuti (PIR) dell’ATO Toscana Centro (che comprende i comuni della Piana Pistoiese, Pratese e Fiorentina) punta essenzialmente sulla pratica dell’incenerimento dei rifiuti, indirizzando la quasi totalità delle risorse nel potenziamento del sistema dei cosiddetti “termovalorizzatori”. 
L’amministrazione provinciale, con l’adozione del piano suddetto (di cui adesso sono in corso di analisi le osservazioni), ha già fatto le proprie scelte di fondo, che noi riteniamo assolutamente inadeguate. Pertanto ci rivolgiamo a Voi perché sia nei programmi elettorali dei Sindaci recentemente eletti, sia nelle recenti scelte amministrative di alcuni comuni sono ravvisabili elementi importanti che vanno nella direzione da noi auspicata. Inoltre ci rivolgiamo ai Sindaci, in quanto responsabili della salute pubblica, perché recenti acquisizioni scientifiche dimostrano che le particelle di dimensioni inferiori ai 2,5 micron (nanoparticelle) prodotte in abbondanza dai moderni impianti di incenerimento dei rifiuti sono particolarmente pericolose per la salute dei cittadini.
I due semplici quesiti che riformuliamo sono i seguenti:


• non ritenete che il suddetto Piano Interprovinciale dei Rifiuti sia radicalmente da riformulare?

• non ritenete che esso debba prevedere una data certa e ragionevolmente prossima per la chiusura di discariche ed inceneritori, e nella fattispecie dell’inceneritore di Montale?


Cordiali saluti


Movimento Civico Ecologista “Per un’altra Pistoia”

8 luglio 2012

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