venerdì 22 marzo 2013

Maltempo o Rossi: cosa è peggio?


Insopportabile.
Il Governatore Rossi nei giorni scorsi annunciava di essersi sospeso lo stipendio per protesta, in attesa che arrivino gli aiuti statali, tra gli altri, agli alluvionati del 2012.
Ieri proponeva di chiedere lo stato di emergenza in modo da ottenere aiuti statali per rifondere i danni causati dal maltempo di lunedì:

«chiederemo al nuovo governo di escludere gli investimenti
per gli interventi di messa in sicurezza idraulica e idrogeologica dal Patto di stabilità.
Ancor prima di chiedere nuove risorse chiederemo questo.
È assurdo finire sott’acqua per i vincoli di Maastricht».

Lodevole intento, se non fosse che secondo la legge da Rossi firmata l’anno scorso, all’indomani delle alluvioni che hanno sconvolto la Toscana a fine 2011, si legge:


LEGGE REGIONALE 21 maggio 2012, n. 21
Disposizioni urgenti in materia di difesa dal rischio idraulico e tutela dei corsi d’acqua.

Art. 2 – Interventi nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata

È consentita la realizzazione di:

comma 1:
 • opere di difesa e regimazione idraulica;
 • infrastrutture di tipo lineare non diversamente localizzabili

comma 2:
 • ampliamento e adeguamento di opere pubbliche;
 • impianti (indipendenti o al servizio di aziende e insediamenti produttivi, oppure ampliamento o adeguamento di quelli esistenti) e relative opere per:
– raccolta e distribuzione della risorsa idrica
– convogliamento e la depurazione degli scarichi idrici
– stoccaggio, trattamento, smaltimento e recupero dei rifiuti
– produzione ed il trasporto di energia da fonti rinnovabili e gas naturale*;
 • nuovi edifici rurali, oppure ampliamento o modificazione di quelli esistenti;


Come dire che in zone inondabili si permette la realizzazione di strade, ferrovie, discariche, inceneritori, centrali elettriche, case, depuratori, stalle…
Un circolo vizioso: Rossi consente la costruzione in zone a rischio e poi chiede di pagare i danni allo Stato; crea le condizioni per il verificarsi di danni ingenti (o peggio) e poi si lava la coscienza dicendo «Mi sospendo lo stipendio». 

Ripeto: insopportabile.


* – quel “gas naturale” non appartiene alla stesura originale della legge, ma è stato aggiunto a novembre, andando casualmente a giustificare la centrale Repower prevista alle porte di Pistoia

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Nota – Bianchini, sul suo blog QuarrataNews precisa:
Dalla Regione stessa mi scrivono di stare attenti alla formulazione «essersi sospeso lo stipendio»: che non significa «aver rinunciato» allo stipendio, ma che il Presidente lo prenderà tutto insieme, quello stipendio lì, quando gli pare a lui.

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