martedì 20 novembre 2012

Emergenza democratica


Proprio due anni fa un parlamentare del Pdl propose di togliere i figli
ai No Tav che li avessero portati a manifestare, e adesso ci troviamo queste convocazioni.
Vogliono colpire quello che a noi è più caro, i figli e la famiglia, per fermare il movimento


Dalla Valsusa mi arriva questa lettera:


Segnalo che stanno arrivando a casa convocazioni presso gli uffici di assistenza sociale, richiesti dalla Procura di Torino - Tribunale dei minorenni - per i ragazzi, minorenni appunto, che prendono parte a presidi, sit-in, volantinaggi, manifestazioni, attività No Tav, senza che ci sia una configurazione di un reato.
Si tratta di ragazzini identificati dalle forze dell'ordine, mentre, pacificamente, manifestavano in Valle di Susa.
Mio figlio Francesco, ancora 14enne, è stato segnalato, insieme ad altri minorenni, in quanto volantinava a Susa, a fine settembre. 
Non essendoci presenza di reato, perché la Procura "segnala" i ragazzini ai servizi sociali? Per vedere se il loro sano attivismo è sintomo di patologie o disagi familiari? Se hanno genitori violenti, oppressivi che li costringono a manifestare per diritti civili e politici?

Manifestare diviene sintomo di disagio, 
per i rappresentanti della legge?

Se questo non è regime, non so cos'altro dire.

Angela Lano


Nei link seguenti un intervista di Fabio Tanzilli e un'agenzia ANSA:

     • "Minorenni contro la Tav? Non è reato volantinare"
     • Baby no Tav, genitori da servizi sociali

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