“Proprio due anni fa un parlamentare del Pdl propose di togliere i figli
ai No Tav che li avessero portati a manifestare, e adesso ci troviamo queste convocazioni.
Vogliono colpire quello che a noi è più caro, i figli e la famiglia, per fermare il movimento”
Dalla Valsusa mi arriva questa lettera:
Segnalo che stanno arrivando a casa convocazioni presso gli uffici di assistenza sociale, richiesti dalla Procura di Torino - Tribunale dei minorenni - per i ragazzi, minorenni appunto, che prendono parte a presidi, sit-in, volantinaggi, manifestazioni, attività No Tav, senza che ci sia una configurazione di un reato.Si tratta di ragazzini identificati dalle forze dell'ordine, mentre, pacificamente, manifestavano in Valle di Susa.Mio figlio Francesco, ancora 14enne, è stato segnalato, insieme ad altri minorenni, in quanto volantinava a Susa, a fine settembre.
Non essendoci presenza di reato, perché la Procura "segnala" i ragazzini ai servizi sociali? Per vedere se il loro sano attivismo è sintomo di patologie o disagi familiari? Se hanno genitori violenti, oppressivi che li costringono a manifestare per diritti civili e politici?
Manifestare diviene sintomo di disagio,
per i rappresentanti della legge?
Se questo non è regime, non so cos'altro dire.
Angela Lano
Nei link seguenti un intervista di Fabio Tanzilli e un'agenzia ANSA:
• "Minorenni contro la Tav? Non è reato volantinare"
• Baby no Tav, genitori da servizi sociali
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