venerdì 27 settembre 2013

Boccaccio 2013 – la fine


Due righe sulla conclusione della vicenda (l'articolo completo dal quale ho estratto un sunto può essere visionato qui: http://iltirreno.gelocal.it/empoli/cronaca/2013/09/21/news/interviene-il-colle-e-il-sindaco-di-certaldo-cambia-i-manifesti-1.7778799).

 – La Presidenza della Repubblica ha chiesto di eliminare la dicitura "Alto Patronato", in quanto «Non può essere consentito che la massima adesione presidenziale sia associata ad un’immagine suscettibile di urtare la sensibilità di cittadini e cittadine».

 – Loretta Lazzeri, presidente della commissione pari opportunità della Provincia di Firenze: «Il corpo delle donne non può essere preso a pretesto per iniziative di promozione, qualsiasi esse siano. Dispiace che per celebrare un’iniziativa di carattere culturale si sia fatto ricorso all'ennesimo sfruttamento dell'immagine della donna».

 – Emilio Pampaloni dell'associazione Polis, che gestisce il Centro giovani "I Macelli" di Certaldo (creatore del concept "Boccaccesco 700 - arte urbana", che ha prodotto le immagini finite sui manifesti): «Le immagini non sono pubblicità, ma delle opere d'arte che sono esposte sui muri delle strade. "Boccaccesco 700 - arte urbana" non promuove alcunché, è esso stesso un evento culturale».


Ho scritto personalmente al Pampaloni facendogli notare che sui manifesti c'era proprio scritto: «Boccaccio 1313-2013 un anno di eventi in Toscana», ovvero promozione di tutti gli eventi dell'anno.
Non mi ha risposto.

Enrico Guastini

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