giovedì 19 settembre 2013

Boccaccio 2013


alla C.A. di:
Giorgio Napolitano – Presidente della Repubblica
Rossella Pettinati – Presidente Commissione Pari Opportunità Regione Toscana

per conoscenza:
Ufficio di Presidenza Regione Toscana
Cristina Scaletti – Assessore alla Cultura Regione Toscana
Daniela Lastri – consigliere Regione Toscana
Mauro Romanelli – consigliere Regione Toscana
Stefano Zamponi - Presidente Ente Nazionale Giovanni Boccaccio
Comune di Certaldo



Nel 2010 il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano diceva:
“È evidente che la comunicazione di un’immagine della donna che risponda a funzioni ornamentali o che venga offerta come bene di consumo offende profondamente la dignità delle donne italiane. Non solo: questo stile di comunicazione nei media, nelle pubblicità, nel dibattito pubblico può offrire un contesto favorevole dove attecchiscono molestie sessuali, verbali e fisiche, se non veri e propri atti di violenza anche da parte di giovanissimi.”

Nel 2012 la Regione Toscana promuoveva un incontro dal titolo: "Il corpo femminile nella pubblicità: tra uso e abuso, il limite è nelle regole".
In tale occasione Rossella Pettinati, Presidente Commissione regionale Pari Opportunità, sosteneva:
“Il dominio culturale di media non attenti alla dignità delle donne contribuisce pericolosamente a creare uno stereotipo di donna lontana dalla realtà, una immagine del femminile che, spacciata per spregiudicata e libera, offende il principio elementare del rispetto e nasconde la crescita professionale, civile e culturale delle donne. [...] Abbiamo bisogno di nuove immagini che ci rappresentino nella nostra normalità di donne che studiano, lavorano, ...” 

A entrambi i presidenti (Napolitano e Pettinati) chiediamo conto dei manifesti pubblicitari che,  con l'organizzazione della Regione Toscana e sotto l'alto patronato del Presidente della Repubblica, promuovono gli eventi in occasione del 7° centenario della nascita di Giovanni Boccaccio.
Quei manifesti, per chiarirsi, che vedono corpi femminili che ben poco hanno di boccaccesco utilizzati per “rivitalizzare” un evento letterario che forse ha avuto poco seguito.



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