martedì 7 maggio 2013

Comunicato A.L.B.A. Firenze

Non siamo i soli a proporre di lavorare insieme: il nodo A.L.B.A. di Firenze fa una proposta molto simile alla nostra e lo fa con motivazioni che integrano ottimamente quelle da noi espresse.
Il comunicato:

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NE VOGLIAMO DISCUTERE?

Con il governo Letta è nato il governo Napolitano secondo: un governo politico del presidente, di larghe intese PD-PDL, in continuità con il governo Monti, frutto di un devastante mutamento di “regime politico”.
Diventa così più che mai evidente come, per il gruppo dirigente del PD, Berlusconi non sia mai stato un reale problema, mentre lo è per milioni di elettori.

Mai come oggi infatti questione democratica e questione sociale ed economica appaiono intimamente connesse, poiché è proprio la democrazia ad essere sempre più incompatibile con i diktat delle politiche liberiste europee.
Il Parlamento è messo fuori gioco sia per la crisi dei partiti, sia perché l'agenda Monti non deve subire intoppi:  Napolitano risponde al “pilota automatico” della Troika europea.
Letta, membro della Trilateral e fondatore di Vedrò, è perfetto a questo scopo, con il PD come massimo garante del quadro.
È cancellato così anche l'esito delle elezioni, che conteneva un enorme domanda di cambiamento.

Questo stato di cose è accettabile da chi in questi anni si è mobilitato contro il berlusconismo? È accettabile per chi ha difeso la Costituzione da stravolgimenti autoritari nel referendum del 2006, per chi ha lottato per i beni comuni e i diritti sia nelle piazze che con il voto referendario e amministrativo del 2011?
Le mobilitazioni di queste ultime settimane in favore della candidatura Rodotà ci suggeriscono di no. C'è un'Italia che non può più aspettare e può mobilitarsi per tenere insieme lavoro, reddito, diritti e democrazia. È l’Italia che sarà il prossimo 18 maggio a Roma alla Manifestazione promossa dalla FIOM.

La fine di questo equivoco ventennale del centrosinistra è una grande occasione da cogliere per costruire, con gli strumenti della partecipazione, un'alternativa in nome della Costituzione.


……. FACCIAMOLO INSIEME
incontriamoci in ASSEMBLEA CITTADINA
GIOVEDÌ 9 MAGGIO ORE 21
SMS RIFREDI – FIRENZE via VITTORIO EMANUELE II n.303


ALBA FIRENZE
www.soggettopoliticonuovo.it

domenica 5 maggio 2013

Comunicato ai pistoiesi


Il 23 aprile commentavamo la situazione politica nazionale con queste parole:

La Lista Civica Ecologista “Per un'altra Pistoia” si riconosce nelle parole di Ugo Mattei: il Presidente della Repubblica è il garante della Costituzione e la deve rispettare alla lettera.
Napolitano l'ha interpretata in maniera opinabile in più occasioni:
 • quando ha dato mandato al Governo dei tecnici nel 2011 anziché indire nuove elezioni;
 • quando ha preteso da Bersani che cercasse di costituire il Governo con garanzie di solidità non previste;
 • quando, ignorando i molteplici tentativi di elezione del Capo dello Stato che in passato hanno raggiunto numeri elevati di scrutini (23 con Leone), ha imposto la risoluzione immediata accettando un rinnovo del mandato assolutamente anomalo.
La Costituzione prevede una separazione dei poteri per evitarne l'accentramento, mentre ad oggi si intraprende (in maniera anche poco velata) la direzione di un presidenzialismo, sostenendo l'opportunità di modifiche costituzionali.
Il PD, non sostenendo la candidatura di Rodotà, ha affossato uno specchiato garante dei diritti dei cittadini e prospetta oggi un Governo con il PDL a tutela dei mercati, un Governo che di fatto esclude il gruppo maggiormente votato; il M5S e i suoi elettori non sono quindi ritenuti degni di considerazione.
Lasciano sgomenti le esternazioni dei Parlamentari che ogni giorno si stupiscono delle reazioni dei cittadini (“Mai avrei immaginato di essere contestato», «La base non l'ho sentita», ...), confermando come una «alta politica» sia del tutto sconnessa dai suoi stessi elettori.
Citando Altan:
   «Poteva andare anche peggio.»
   «No.»


A fronte degli ultimi sviluppi abbiamo creduto che fosse il caso di divulgare una richiesta di aggregazione nella speranza che sia possibile riprendere le redini di una politica che sembra impazzita:


La Lista Civica Ecologista “Per un'altra Pistoia” prende atto dei recenti sviluppi politici a livello nazionale: si configura un Governo di “larghe intese”, formula rassicurante con la quale un PD orfano di quasi 4 milioni di voti (scelte condivise?) ha teso la mano al PdL, che ne ha persi quasi 6 milioni (altre scelte condivise?), di fatto resuscitandolo e regalandogli ministeri di rilievo quali Interno e Infrastrutture; “tecnici” ed esponenti di Scelta Civica, dopo l'esperienza non esaltante del Governo Monti, ottengono altri ministeri importanti (Economia, Lavoro); al primo partito d'Italia (M5S) non spetta nulla.
La volontà popolare è stata tradita. 
Peraltro, i giornali e le televisioni decantano quasi all'unisono i pregi del nuovo governo, così come un mese fa lodavano le distanze tra PD e PdL e tre mesi fa incensavano il Governo Monti.
Stampa in funzione del potere, dove lo spazio per i fatti è sempre meno.
La prostrazione ai mercati si sente nelle parole del Presidente del Consiglio Letta: «Dobbiamo creare lavoro per far ripartire l'economia», il benessere del Paese non conta.
Inquietante il Ministro dell'Economia Saccomanni: «L'unica possibilità è ridurre la spesa pubblica», quindi scuola, sanità, servizi, ma non le grandi opere, sempre considerate “strategiche”.
Il nuovo Governo sembra parlare di economia senza considerare che il recente ed autorevole studio targato Harvard (Reinhart e Rogoff, 2010) che giustifica le misure di austerity messe in campo dall'Unione europea è stato smentito dal dottorando Thomas Herndon e dagli stessi autori.
Colpa o dolo?
Il mantra delle “riforme” mira a cambiare la Carta Costituzionale per ottenere la «massima estensione e concentrazione della proprietà privata, producendo involuzione politica, sociale e culturale», la «riduzione di ogni rapporto umano allo scambio di mercato» (Ugo Mattei, “Contro riforme”, 2013).
A questo punto, visto anche il fermento che si riscontra in tutta Italia, reputiamo opportuno cercare di creare un'aggregazione di tutte quelle realtà che si impegnano sul territorio in difesa dei diritti fondamentali e della dignità dei cittadini.
Vediamo la necessità di cambiare radicalmente i postulati che indicano la strada alla politica, sostituendo la centralità dei mercati con la centralità dell'individuo e della comunità: diritto all'istruzione, alla salute, al lavoro non sono negoziabili; la trasparenza delle istituzioni e la partecipazione democratica alle decisioni sono caratteri imprescindibili per la maturità di un Paese.
I partiti che un tempo erano portatori di questi principi sono spariti, spazzati via dalla rincorsa al PIL e dagli accordi fatti in nome dell'interesse privato.
È giunto il momento di fare uno sforzo collettivo per creare una nuova base, un substrato su cui innalzare una proposta politica in funzione di e costituita da cittadini.
Un raggruppamento che non basi la propria esistenza su una persona di riferimento (come è successo per il M5S o Rivoluzione Civile), bensì su assemblee territoriali che portino avanti discussioni e propongano soluzioni per le problematiche che oggi rendono drammatica la situazione italiana.

lunedì 25 marzo 2013

L'Elefante Bianco



Sabato 23 marzo c'è stata una manifestazione in Val di Susa, una camminata negli otto chilometri che separano Susa da Bussoleno per protestare ancora una volta contro l'AV Torino-Lyon, opera inutile e dai costi faraonici che condizioneranno la spesa pubblica italiana per decenni.
Questo è un breve resoconto (disorganico) della giornata di sabato.




Sacro in India e di conseguenza un animale che non può esser fatto lavorare. In altre parole, l'elefante bianco è un brutto dono per chi lo riceve, poiché lo dovrà accudire senza poterne trarre un vantaggio.
Questo il simbolo scelto per rappresentare le Grandi Opere inutili al forum sociale mondiale che si terrà a Tunisi a fine marzo, il cui striscione avanzava alto, in anteprima, sabato pomeriggio tra Susa e Bussoleno.

(un grazie a Claudio Giorno per la spiegazione dello striscione, la cui scritta in arabo mi aveva sorpreso...)

Cosa porta a marciare sotto la pioggia? La convinzione di avere ragione.
Prima il trenino dei bimbi, poi i gonfaloni dei comuni (anche quello di Napoli, in nome del NIMBY), poi i sindaci con fasce tricolori (solo dopo un momento si notavano oltre a quelle rosse, bianche e verdi anche quelle rosse, bianche e blu...), una banda che suona, dei clown che mimano gli scontri con i poliziotti, anziani e famiglie con passeggini, Emergency, sigle sindacali e di partito (non si vedevano le bandiere del M5S... grazie per aver sostenuto la lotta senza voler mettere un “cappello”), parlamentari, insegnanti arrabbiati e pompieri, cattolici NO-TAV e anarchici, striscioni dal Veneto, dalla Sicilia, dai NO Dal Molin di Vicenza, dai NO TUNNEL di Firenze e... «Lyon-Turin: couteux, aberrant, dangereux et inutile»... dalla Francia?

Già, la Francia, dove l'accordo del gennaio 2012 per l'AV non è stato ancora ratificato perché l'investimento non è giustificato da un ritorno economico, in termini di posti di lavoro o in nessuna altra maniera. In linea con quanto accade in Slovenia, comunque, dove il TAV non è ritenuto una priorità e quindi ne riparleranno una volta finita la crisi. Intanto la linea che doveva partire da Lisbona avrà inizio a Barcellona e finirà...


Di fronte a notizie come queste e a dati tecnici illustrati molto bene durante un incontro a Bussoleno la mattina del 23 è stato gradevole sentire il commento dell'onorevole Laura Puppato (PD): «non ci sono evidenze di vantaggi economici derivanti dalla nuova linea, i soldi pubblici andrebbero spesi seguendo altre priorità specie in tempi di crisi, una commissione d'inchiesta sarebbe opportuna».

Monica Frassoni (presidente dei Verdi Europei) ad Ambiente Italia dice: «si è speso 1 mld € per adeguare la linea storica al passaggio di 20 t di merci l'anno, oggi ne passano 3,5: il tunnel oggi non serve»; imbarazzante la risposta tecnica del presidente di Fare Ambiente, Vincenzo Pepe: «lei ha fatto sparire i Verdi in Italia»

Alla sera, il TG regionale parlava di decine di migliaia di persone in corteo. Le riprese fatte al cantiere, con i parlamentari a fare il sopralluogo, lasciano l'impressione che i SÌ TAV non abbiano motivazioni da rendere pubbliche: l'area del cantiere non è quella di progetto, le recinzioni sono illegali, il traffico (merci e passeggeri) è assente; risponde Marco Rettingheri, direttore generale LTF: «parlano i fatti: cantiere, 80 persone, più il cunicolo».
Il cunicolo.
50 metri.
In 23 anni.
Costo: 1 mld €.

Uhm...

Oggi, rientrando, l'imponente dispiegamento di Polizia e Guardia di Finanza che accoglieva chi entrava ieri in valle è solo un ricordo, complice il fatto che durante il corteo le divise erano veramente poche rispetto ad altre volte.

Una nota di civiltà: un ragazzo faceva scritte con una bomboletta. Non sui muri, ma sui manifesti ormai inutili delle liste che si disputavano le politiche di febbraio.

Qualcuno ha detto che durante la minifestazione stesse piovendo? A me è sembrata una splendida giornata.


P.S. – “egregio sig. Ministro, la sua affermazione è falsa”, ovvero una lettera datata 24 marzo del prof. Angelo Tartaglia al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera...

venerdì 22 marzo 2013

Maltempo o Rossi: cosa è peggio?


Insopportabile.
Il Governatore Rossi nei giorni scorsi annunciava di essersi sospeso lo stipendio per protesta, in attesa che arrivino gli aiuti statali, tra gli altri, agli alluvionati del 2012.
Ieri proponeva di chiedere lo stato di emergenza in modo da ottenere aiuti statali per rifondere i danni causati dal maltempo di lunedì:

«chiederemo al nuovo governo di escludere gli investimenti
per gli interventi di messa in sicurezza idraulica e idrogeologica dal Patto di stabilità.
Ancor prima di chiedere nuove risorse chiederemo questo.
È assurdo finire sott’acqua per i vincoli di Maastricht».

Lodevole intento, se non fosse che secondo la legge da Rossi firmata l’anno scorso, all’indomani delle alluvioni che hanno sconvolto la Toscana a fine 2011, si legge:


LEGGE REGIONALE 21 maggio 2012, n. 21
Disposizioni urgenti in materia di difesa dal rischio idraulico e tutela dei corsi d’acqua.

Art. 2 – Interventi nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata

È consentita la realizzazione di:

comma 1:
 • opere di difesa e regimazione idraulica;
 • infrastrutture di tipo lineare non diversamente localizzabili

comma 2:
 • ampliamento e adeguamento di opere pubbliche;
 • impianti (indipendenti o al servizio di aziende e insediamenti produttivi, oppure ampliamento o adeguamento di quelli esistenti) e relative opere per:
– raccolta e distribuzione della risorsa idrica
– convogliamento e la depurazione degli scarichi idrici
– stoccaggio, trattamento, smaltimento e recupero dei rifiuti
– produzione ed il trasporto di energia da fonti rinnovabili e gas naturale*;
 • nuovi edifici rurali, oppure ampliamento o modificazione di quelli esistenti;


Come dire che in zone inondabili si permette la realizzazione di strade, ferrovie, discariche, inceneritori, centrali elettriche, case, depuratori, stalle…
Un circolo vizioso: Rossi consente la costruzione in zone a rischio e poi chiede di pagare i danni allo Stato; crea le condizioni per il verificarsi di danni ingenti (o peggio) e poi si lava la coscienza dicendo «Mi sospendo lo stipendio». 

Ripeto: insopportabile.


* – quel “gas naturale” non appartiene alla stesura originale della legge, ma è stato aggiunto a novembre, andando casualmente a giustificare la centrale Repower prevista alle porte di Pistoia

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Nota – Bianchini, sul suo blog QuarrataNews precisa:
Dalla Regione stessa mi scrivono di stare attenti alla formulazione «essersi sospeso lo stipendio»: che non significa «aver rinunciato» allo stipendio, ma che il Presidente lo prenderà tutto insieme, quello stipendio lì, quando gli pare a lui.

sabato 23 febbraio 2013

Blitz del Governo Monti sull'autorizzazione ambientale


Ultimi colpi di coda del Governo uscente: semplificazione della procedura per l’autorizzazione ambientale; in poche parole l’Autorizzazione Unica Ambientale:

• 15 anni di durata per limitare gli oneri alle imprese (la Commissione Ambiente della Camera ha dato parere favorevole, purché si rivedesse il termine di 15 anni, ma a tutt’oggi tale durata non sembra aver subito ritocchi);

• controlli previsti sull’attuazione dell’AUA ma non sui tassi di inquinamento (sui quali ci si affida ad autocontrolli con comunicazione quadriennale) e sanzioni praticamente inesistenti [controlli e sanzioni erano stati richiesti dalle Regioni ma non accolti perché non previsti nel DL Semplificazioni];

• applicazione anche in presenza di sostanze pericolose, cancerogene, tossiche per la riproduzione, mutagene, di tossicità e cumulabilità particolarmente elevate (in una prima stesura erano dichiaratamente escluse dalla semplificazione AUA, poi ricomprese);

• non tiene conto dell’insieme degli impianti e delle attività presenti nello stabilimento richiedente.

Il provvedimento è indirizzato alle piccole e medie imprese (sotto i 250 occupati, fatturato entro i 50 mln €), e subito vengono in mente gli inceneritori previsti dal PIR dell’ATO Toscana Centro, con autocontrolli, anche su sostanze cancerogene, che per ovvi motivi non possono essere considerati affidabili.
Reputiamo osceno che la massima autorità del Ministero dell’Ambiente preferisca agevolare l’iniziativa economica a scapito della salubrità dei territori e della salute della gente, contravvenendo così alla stessa Costituzione (art. 41, comma 2) sulla quale ha giurato, oltre a tradire il proprio mandato.
Troviamo inconcepibile, dopo vicende gravissime come i casi di Porto Marghera e dell’Ilva di Taranto, che, anziché rendere più rigorose le norme e le attività di controllo, si proceda piuttosto ad una totale deregolamentazione della materia.

Chiediamo a tutti i candidati alle ormai prossime elezioni di esprimersi sulla vicenda, sia sulla metodologia di approvazione (confronto con Regioni e Commissione Ambiente inutile), sia sui contenuti (il Ministro dell’Ambiente che tutela l’inquinamento).


Lista Civica Ecologista “Per un’altra Pistoia”
Nodo pistoiese di A.L.B.A.
Confederazione Cobas Pistoia

sabato 26 gennaio 2013

RFI: il TAV in Val di Susa non serve più

Bisognerà ringraziare Tino Balduzzi per aver trovato un documento prodotto da RFI.
Due paginette per scrivere due righe:

I rotabili tipo “Modalohr” possono circolare sulla linea Torino Orbassano – Modane alle condizioni previste dalla disposizione 14/2006, modificata ai sensi della presente prescrizione.

Cosa significa? Che le merci...

...possono passare sulla linea storica...

...che collega Torino e Lyon...

...attraverso la Val di Susa...

...senza bisogno di una nuova linea!


È stato sufficiente un ritocco alle gallerie.

Ma non è proprio quello che dicevamo da 24 anni?
Non è proprio quello per cui ci sono stati scontri, cariche, soprusi, feriti, denunce, blocchi, presidi, abusi di potere, bombe carta, lacrimogeni cancerogeni, disinformazione, diffamazioni e via dicendo?
Perché la politica ha cercato costantemente di realizzare la Torino-Lyon quando c'era la possibilità di fare in maniera diversa, meno dispendiosa, senza creare attriti con la popolazione?

Allora è vero che il PD voleva l'opera solo per i rapporti con la CMC di Ravenna e TAV S.p.A.?
E che il PdL voleva l'opera per propri i rapporti con la Rocksoil?
E l'IdV perché la voleva? Per tenersi amico il PD?
E i Comunisti Italiani come mai?

90000 € al giorno per le FF.O. che presidiano la zona non si spendono a caso, quindi sarebbe interessante sapere le motivazioni che hanno spinto i vari partiti ad appoggiare un'opera di cui non c'era, non c'è e non ci sarà bisogno.

Si è trattato di semplice incompetenza o ci sono stati interessi diversi?

martedì 8 gennaio 2013

Palestina ieri e oggi


ART- 11
PACE E NONVIOLENZA

Auditorium “Terzani”, Biblioteca San Giorgio

Via S. Pertini, snc
51100 Pistoia
Tel. 0573-371600



MOSTRA FOTOGRAFICA
PALESTINA IERI ED OGGI
Foto-documenti-testimonianze sulla lotta della Palestina
9-19 gennaio 2013

Incontro di inaugurazione venerdì 11 gennaio 2013, ore 16.00
Auditorium Terzani

ore 16,30 Proiezione del film
Tomorrow 's land
di Andrea Mariani e Nicola Zambelli



in co-promozione con il Comune di Pistoia


Per informazioni:


Luca: lpecchioli@tiscali.it  3473736884
Stefano: stefanopt33@gmail.com 3381911887
Eloisa: eloisa.pierucci2@gmail.com 3470572731



ART-11 è promosso da:

Centro Studi Umanisti Toscana “Ti Con Zero” – Associazione di promozione sociale “TrasformAzione” – Comitato di Quartiere delle Casermette – A.N.P.I. Sezione Gherardini di Pistoia - Gruppo Esperantista Pistoiese “Umberto Stoppoloni” - Centro Studi e Documentazione sull'Handicap di Pistoia – Associazione Araba Fenice di Viareggio – Associazione Incontriamoci sull'Arno Centro Documentazione Bauhaus – Comitato Pistoiese per la Palestina – Legambiente – Compagnia teatrale Sesamo e Cartamo – Centro studi e documentazione sulle popolazioni di origine nomade – Gruppo Sangha di Pistoia, nella tradizione di Tich Nhat Hanh – Lunatikos, performance teatrale interattiva – Liberepazzedonne Teatro – Laboratorio Toscano ANS di Scienze Sociali, Comunicazione e Marketing - Movimento Ecologisti e Reti Civiche, ARCI – Circolo tematico “La Torre” - Antonio Sammartino, Garante dei diritti dei detenuti del carcere di Pistoia – Grazia Frisina e Dea Capisani, scrittrici - Ornella Marini, attrice