sabato 5 maggio 2012

“Per un'altra Pistoia” vicina agli abitanti di Pistoia sud


Sabato 21 il Comitato Pistoia Sud ha organizzato un presidio presso l’entrata della libreria Orsini al Fagiolo; tema: viabilità.
Diversi candidati della Lista Civica Ecologista “Per un’Altra Pistoia” si sono intrattenuti fin dalla mattina con numerosi abitanti della zona che si sono presentati spontaneamente al banchino a manifestare il loro disagio per la chiusura dell’attraversamento della Via Fiorentina ai pedoni e alle macchine. Un provvedimento iniquo che offende il diritto alla sicurezza e alla mobilità a piedi, in bicicletta ma anche con veicoli dei cittadini. Gianfranco cammina con difficoltà, e abitando a 100 meri dall’incrocio del Fagiolo attraversa adesso la strada senza strisce pedonali e senza semaforo a chiamata a suo rischio e pericolo; Cristina teme quando sarà aperto il profondo sottopasso ad alti gradini, pericoloso di notte e scomodo di giorno. Tutta la zona presenta barriere architettoniche che rendono adesso e in futuro difficile andare dall’una all’altra parte del quartiere diviso in mezzo da uno spartitraffico e da un muro di traffico.

I cittadini hanno, in questa occasione, chiesto un’assemblea pubblica per affrontare complessivamente la revisione del piano di viabilità che ha sacrificato, come già i Comitati avevano annunciato, gli abitanti della zona ma anche tutta la città.

In data 2 maggio questo incontro ha avuto luogo, presso il Circolo Bugiani. I problemi sollevati dal Comitato erano sostanzialemte i seguenti:

1. NON RISPETTO DEI DOCUMENTI DI INDIRIZZO – CITTÀ GOVERNATA CON VARIANTI
La nuova Viabilità di Pistoia Sud è stata definita nel 2006 con una variante (come nel caso di altri interventi di urbanizzazione) che non rispetta i dettami del piano strutturale, strumento di pianificazione generale del territorio.
2. PARTECIPAZIONE
Siamo per attuare un tavolo tecnico per l'intera riorganizzazione della viabilità attraverso l'ascolto attivo delle esigenze dei cittadini e delle loro espressioni organizzate (Comitati) ove i cittadini intervengano effettivamente nella decisione delle soluzioni.
Intervenire nell'immediato, ove possibile, per attenuare il danno secondo quanto richiesto dai comitati nelle osservazioni.
3. AMBIENTE MOBILITÀ E QUALITÀ DELLA VITA
Necessità che gli interventi siano coerenti ad un rispetto dell’ambiente inteso come vivibilità dei luoghi e degli spazi urbani per favorire il benessere delle persone e la socialità, rispetto dei più deboli nella programmazione della viabilità (disabili, pedoni, ciclisti, passeggini, ...). Una cattiva programmazione urbanistica e viaria condanna alla segregazione ed ha una cattiva ricaduta anche sulla salute delle persone.
4. SÌ ALLA RIAPERTURA DELLA VIA FIORENTINA

A tale riunione hanno partecipato, prendendo contatto con questa realtà, i candidati alla carica di sindaco: Paolo Bonacchi (Cittadini Sovrani), Anna Maria Celesti (PdL), Enrico Guastini (per un'altra Pistoia), Daniela Simionato (Lega Nord, Voce al Popolo).
In ritardo sull'orario previsto, ma in tempo per esporre la propria opinione, è giunto anche Alessio Bartolomei (Pistoia Futura, per il Terzo Polo), già presente in Consiglio Comunale ai tempi della variante urbanistica.
Tutti gli intervenuti si sono mostrati vicini alle problematiche dei residenti, e quindi immaginiamo che in Consiglio Comunale la soluzione del problema verrà affrontata come un intento comune.
Pesante l'assenza del centro sinistra, il cui attuale candidato Samuele Bertinelli era capogruppo in Consiglio Comunale al momento in cui le scelte in merito a Pistoia sud erano stato prese. Dei sostituti promessi (lui aveva impegni improrogabili precedentemente presi) non se ne è presentato nessuno.

Come Lista Civica Ecologista “Per un’Altra Pistoia” ribadiamo la nostra visione: la mobilità cittadina deve puntare prevalentemente sulla possibilità di spostarsi a piedi o in bici, quindi di avere un valido trasporto pubblico; solo dopo sono da favorire interventi per l'attivazione del trasporto privato collettivo (car-sharing e simili), mentre il trasporto privato a tutti gli effetti dve restare un'alternativa marginale, utilizzata solo quando ve ne sia concreto bisogno.
Tutto questo non è ideologia, ma fa parte di un progetto più ampio: ridurre l'inquinamento da traffico veicolare, ridurre i flussi di taffico, aumentare la percorribilità delle strade e la vivibilità delle zone circostanti, puntare alla valorizzazione dei negozi di prossimità relegando la grande distribuzione a un ruolo residuale (e così facendo, incentivare il lavoro locale e mantenere gli investimenti sul territorio comunale).
Modificare la concezione di mobilità significa puntare verso un diverso modello di sviluppo, più a misura d'uomo e meno condizionabile da elementi distanti (banche, multinazionali, ...).

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