domenica 20 maggio 2012

Giustizia?

La vicenda è ormai nota a tutti, non solo a Pistoia ma anche in tutte quelle zone d'Italia che hanno visto persone coinvolte nella resistenza contro il TAV in Val di Susa.

Antonio Ginetti, lavoratore autonomo.
Agli arresti domiciliari per aver partecipato alle manifestazioni contro l'Alta Velocità in Val di Susa nel luglio del 2011.
Due richieste per potersi recare al lavoro, respinte entrambe.
Motivazione: «mancata presa di coscienza e di critica di quanto commesso».

Si impedisce quindi di lavorare a una persona perché questa si rifiuta di dichiararsi colpevole.
Se non fosse la verità, ci sarebbe da ridere.
Come protesta verso questo tipo di “giustizia”, Antonio ha cominciato lo sciopero della fame il 9 maggio, deciso a continuarlo finché le sue ragioni non verranno riconosciute.

C'è chi ha chiesto a Caselli: «quale azione delittuosa è condannata oggi con la morte per fame?»

Abbiamo chiamato la nostra esperienza “Per un'altra Pistoia”.
Significa schierarsi, non solo a Pistoia, per un altro modello di sviluppo, per un altro modo di concepire la politica, per un altro modo di concepire la giustizia.

In piazza san Bartolomeo, dal 21 al 26 maggio sarà realizzato un Presidio permanente.
Si invita chiunque a partecipare, anche solo per capire la situazione, perché un pistoiese si schieri con la Val di Susa, quali siano i nessi tra il TAV e le opere che si realizzano e si vogliono realizzare sul nostro territorio.


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