domenica 30 dicembre 2012

Lettera aperta ad Antonio Ingroia

“Cambiare Si Può” doveva essere un'altra cosa.


Una cosa diversa dai grandi partiti che guardano dall'alto dei sondaggi e anche da quelli piccoli che (sotto un nuovo nome) vorrebbero riproporre le vecchie facce, come pure da ciò che oggi il magistrato Ingroia (degnissima persona) propone ai cittadini italiani.


Una cosa “altra”, partecipata e democratica.

Sicuramente con molti limiti, ma con il grande pregio di non doversi piegare alla matematica elettorale (“quale parola, quale simbolo, quale vana promessa mi porterà più voti?”) o ai personalismi.
Per questo quando ho visto il nuovo simbolo elettorale ho provato una cocente delusione e la necessità di scrivere una lettera aperta al magistrato novello politico.


Per chi volesse perdere due minuti: Lettera aperta ad Antonio Ingroia

Cambiare si può, ma è tanto difficile


L’hotel Nazionale a due passi da Montecitorio ha davanti all’ingresso un gruppetto di persone vestite di scuro, tutti uomini, che parlano a voce bassa fra loro, sembrano  in attesa, vegliano compiti, come se ci fosse da qualche parte un morto. E forse c’è.

L’hotel Nazionale ha dei bellissimi bagni puliti e accoglienti e questo è sicuramente un pregio per chi si trova viandante. Poi ha delle stanze adibite ad “incontri” ma per trovarle bisogna scendere le scale e scendere scendere finché il fuori diventa davvero lontano e la stanza/cantina si presenta senza finestra con un odore di stantio forte, un tavolo con sopra degli avanzi di un precedente incontro, l’aria è gravida di parole precedenti e abbastanza insopportabile. Posaceneri bicchieri. Leonluca Orlando si mette a sparecchiare e invece di apparire un gesto normale chissà perché ha del grottesco. Ci sediamo e già mi sento seduta  in punta alla sedia. C’è qualche cosa di anormale in quel posto, forse l’aria viziata, la tappezzeria chissà? Sono lì con i miei due compagni di merende, tutti e due arrivano dalla provincia Granda da Cuneo e con me che arrivo dalla valsusa siamo abbastanza fuoriposto. Anche nei vestiti, mi sembra, nel modo di stare a quel tavolo. Non capisco se è un disagio o una forza. Ingroia comincia a parlare, parla parla di cose talmente ovvie che mi chiedo dove sta il trucco. Aspetto, come dal dentista, che arrivi il momento del trapano, perché è chiaro che deve arrivare. Percepisco comunque che la vicenda è già ben avanti, anche il simbolo c’è e verrà depositato. Penso al “nostro” che non abbiamo ancora votato ma che mi piace tanto: cancelletto. Percepisco che ci sono altre cose che non quadrano. Poi finalmente viene fuori: il famoso passo indietro non solo non è stato fatto, ma se l’hanno fatto (i partiti) è stato per prendere la rincorsa e farne due in avanti, azzannati alla gola. Eccolo là. Ingroia che pure non riesce a sembrare una cattiva persona cerca di convincerci che il famoso passo indietro significa…capisco che siamo nella stanza dei sortilegi. Le parole hanno altro significato, tutto ha altro significato e lo spiega bene Leonluca Orlando che si dichiara contro i partiti che sono morti ma proprio per questo sono in grado di far vivere altri morti. E la sua faccia è la più giusta che si potrebbe trovare per interpretare queste storie, una maschera tragica dirà Marco.

Poi parte Livio Pepino e finalmente le parole tornano ad avere un senso, toglie l’anestesia e il trapano comincia a far male, se dobbiamo toglierci sto dente. Poi parlo io (mi ero chiesta se sarei intervenuta), ma in quella situazione o muoio senz’aria oppure devo dirlo quello che ho sullo stomaco. Devo dirlo che sono dei sepolti vivi che sono lontani anni luce dalla gente che che che… Mai come in quel momento mi sento di appartenete ad una storia fatta di montagne, di provincia. Mi sento perfino un po’ grezza, ruvida, ma se perdo lo slancio ho paura che mi acchiappano e mi avvolgono nelle loro non parole- nei loro mancati significati, nelle loro paraculate analisi: Ma di cosa stiamo parlando? Poi parla Marco e affonda anche lui il coltello, senza sosta, senza pietà. E poi ancora Livio e poi ancora io e poi ancora Marco. Ingroia si toglie la giacca, suda, sbianca. È chiaro che non se lo aspettava. Non sa che pesci pigliare cerca di convincerci che i due passi indietro in realtà significavano…Ma siamo irremovibili, fieri di essere così irremovibili, di fatto gli abbiamo girato il tavolo. Siamo i –garanti- di un mare di rompicoglioni che abbiamo lasciato a casa in molte case di molte province e ormai sono nostri parenti, appunto insopportabili. Non si arretra di un solo passo anzi, si aumenta la dose perché nella mattinata abbiamo portato a casa un bel bottino gli amici di “Su la testa” e adesso abbiamo anche loro insieme. Il resto della storia è tutta da scrivere. Dovevamo rivederci e avere una risposta nel pomeriggio, ma si chiudono dentro, nella stanza senza finestre per decidere sul cosa fare. Intanto non c’è stato neppure il tempo di sentire il contraccolpo che cominciamo a fantasticare….a sentirci stranamente –leggeri- forse niente succede per caso. Forse abbiamo scampato un bel pericolo. Siamo scesi nell’oltretomba per renderci conto che siamo vivi. È una soddisfazione

– Chiara Sasso- 29 dicembre 2012



...grazie Chiara, e grazie anche a Pepino e Revelli: la coerenza esiste ancora.

venerdì 28 dicembre 2012

Lettera aperta alla consigliera provinciale Vicinelli

Gentile consigliera Vicinelli,

   ero presente lunedì 17 al Consiglio Provinciale in cui si è discusso del Piano Interprovinciale dei Rifiuti e sono una di quelle persone che si sono alzate e sono uscite durante il Suo intervento.
Provo a spiegarLe il perché.

Lei fin dal principio ha parlato di “modernità beffarda”, di spreco di cibo, acqua e carta, tecnologia dannosa ed economia che genera guerre. Tutte cose giustissime, ma il tema da discutere era un altro: i tumori causati dagli inceneritori.
Lei ha tacciato di demagogia un voto contrario al PIR e di integralismo i “veri ambientalisti”, eppure qui si parlava, dati alla mano, di salute più che di ambiente.

In altre parole, il Suo intervento sembrava trattare di altro, non entrando nel merito del problema (per chiarezza: gli inceneritori aumentano sensibilmente l'incidenza dei tumori nella popolazione residente nella zona limitrofa – numerosi gli studi al riguardo che Lei sicuramente conoscerà senza che io li debba qui ricordare).

A questo punto i “dati certificati” in Suo possesso mostravano un incremento dei rifiuti.
Un consigliere prima di Lei (non ricordo il nome) aveva appena parlato di una diminuzione dell'11% a gennaio 2012, mentre i dati in possesso dei Comitati parlavano di riduzione dei rifiuti negli ultimi anni, con un lieve aumento solo nel 2010. La giunta aglianese aveva mosso questa critica al PIR, sostenendo che la stima della quantità di rifiuti prodotti fosse gonfiata, e lo stesso Piano considera i dati di produzione dei rifiuti fino al 2008, mostrando una diminuzione negli ultimi due anni.
Forse ci sono dei problemi con la certificazione dei dati?

Mi sono alzato e sono andato via perché mi sentivo preso in giro (non solo da Lei, su questo è in buona compagnia).



Mi sono preso poi la libertà di riascoltare per intero il Suo intervento, e ho scoperto che Lei reputa vantaggioso l'utilizzo delle stoviglie usa e getta nelle scuole: ma così aumentano i rifiuti e non si educa nessuno.
Riporto un paio di passaggi che mi sono sembrati cruciali nella loro drammaticità:


«Secondo i dati della vigente normativa europea e nazionale la gerarchia dei rifiuti prevede nell'attuazione della gestione questo ordine: prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero e smaltimento»

E perché si approva un piano che prevede come punto centrale il passaggio da 60 mila a 280 mila tonnellate di incenerimento? Perché non si stanzia la maggior parte dei fondi per strutture di riciclaggio o per politiche di riduzione dei rifiuti?


«Mi piace citare o ricordare se vado a mente, ciò che ha detto l'assessore poc'anzi, cioè mi pare che abbia detto “noi non siamo qua per fare scelte o per portarle avanti solo perché le abbiamo scritte”»

Ma allora Le chiedo: a cosa serve scrivere, programmare, firmare, approvare se poi non c'è niente di certo? Forse questa frase spiega perfettamente perché la maggioranza della popolazione reputa i politici dei parolai.


Concludo con un'ultima citazione:

«non è orientato a una diminuzione, ma a un contenimento dei rifiuti fino a una loro stabilizzazione»

Quindi anche Lei riconosce che il PIR non aiuta a risolvere il problema dei rifiuti.



Credo che capirà a questo punto anche l'espressione “Fate schifo!”*: avete approvato la conversione dei rifiuti in tumori, discutendo su dati ballerini e di argomenti non inerenti.
Quello che abbiamo visto da fuori è stata una presa in giro, dove i consiglieri si sono arrampicati sugli specchi per difendere una decisione già presa dai Partiti, fino al ridicolo della consigliera Monari che per non votare NO esce dall'aula (responsabilità?).


Le auguro di riuscire a sopportare il peso della scelta che ha fatto, anche quando (magari tra una ventina d'anni) sarà chiaro che gli inceneritori da voi approvati oggi avranno causati malati e morti.



Cordiali saluti.


Enrico Guastini


*: “Fate schifo!” era stato urlato all'indirizzo dei consiglieri provinciali da parte di una delle persone che sono uscite dall'aula durante l'intervento della consigliera Vicinelli

giovedì 20 dicembre 2012

Imbroglio alla luce del sole

È stato approvato il Piano Interprovinciale Rifiuti
dell'ATO Toscana Centro

(Invio un lungo intervento per cercare di dimostrare che, a mio parere, è "un imbroglio alla luce del sole",
sperando che sia pubblicato dai blog a cui l'invio, o che sia raccolto qualcosa in eventuali articoli
di giornalisti che non si fanno condizionare dal sistema di potere politico/economico in Toscana).

di Giuliano Ciampolini

Ieri [lunedì 17 dicembre, ndr], insieme a diverse altre persone che vogliono una politica diversa e moderna sui rifiuti (che, ovviamente è tale se si propone di smaltire - come stabilisce la legislazione esistente - i rifiuti solidi urbani nel territorio dell'ATO di riferimento, evitando di esportarli in altri territori della Toscana, dell'Italia o dell'Europa, anche perché l'esportazione ha due conseguenze negative: aumenta ulteriormente l'inquinamento ed i costi economici),  ho ascoltato il dibattito svoltosi nel Consiglio Provinciale di Pistoia e che si è concluso con l'approvazione, a maggioranza, del Piano Interprovinciale Rifiuti dell'ATO Toscana Centro (cioè dello strumento di pianificazione delle scelte per affrontare il "problema rifiuti" nel territorio che comprende le province di Firenze, Prato e Pistoia, dove risiedono un milione e mezzo di persone).

Dagli interventi dei Consiglieri Provinciali ho ricavato le seguenti impressioni:

1) I Consiglieri del Pd si sono arrampicati sugli specchi nel dichiarare la propria sensibilità ambientalista, concludendo i propri interventi con l'approvazione di un PIR che prevede la quintuplicazione dell'incenerimento (dalle attuali 60.000 tonnellate annue a 280.000 tonnellate annue che saranno incenerite nel 2015, dopo aver speso oltre 300 milioni di euro per potenziare l'impiantistica inceneritorista): insomma, i Consiglieri del Pd (per disciplina partitica o per convinzione) hanno ritenuto inevitabile una scelta che contribuirà ad un ulteriore peggioramento della qualità dell'aria in un'area metropolitana dove è già pessima, con conseguente riduzione della salute dei cittadini (mentre le tariffe inevitabilmente aumenteranno, perché questa è la garanzia necessaria per ottenere dalle banche i 300 milioni di euro, da restituire con gli interessi nei prossimi decenni).
Anche il Sindaco di Sesto Fiorentino (del Pd), che in passato aveva accettato di dare il via libera alla costruzione dell'inceneritore di Case Passerini (al confine con Campi Bisenzio), ha questa consapevolezza: infatti, visto che nell'aeroporto di Peretola vogliono fare la nuova "pista inclinata" verso Sesto (che porterà gli aerei in arrivo e in partenza a passare sopra Sesto, con il conseguente aumento dell'inquinamento), ora si è messo di traverso alla costruzione dell'inceneritore ritenendo inaccettabile una prospettiva di notevole aumento dell'inquinamento dell'aria derivante dal nuovo inceneritore e dalla pista inclinata.

2) I Consiglieri del Pdl (cioè di un partito che, a livello nazionale e regionale, condivide come il Pd la scelta di aumentare l'incenerimento) hanno sostenuto argomentazioni contrarie al PIR che potevano sembrare quelle più coerentemente di sinistra e ambientaliste presenti nel Consiglio Provinciale di Pistoia e hanno votato contro (ma, a mio parere, è evidente la strumentalità propagandistica della posizione che hanno assunto e infatti non hanno niente in contrario alla costruzione dell'inceneritore a Case Passerini).

3) Sugli interventi, sui silenzi e sul voto dei Consiglieri Prc e Idv, ho difficoltà a pronunciarmi, perchè mi viene da pensare che sarebbe come "sparare su una croce rossa" e per di più scassata e destinata a fermarsi.

Detto questo, voglio rispondere a 3 mistificazioni dell'Assessore Rino Fragai (ed a tutti i sostenitori del PIR che è stato approvato):

1) Le 70 Osservazioni critiche (e molto argomentate) che sono state presentate da alcuni partiti (Sel, Prc, Idv), da alcune Associazioni (Wwf, Italia Nostra, Medicina Democratica, ecc.), da diversi Comitati e anche da alcune persone (anche dall'architetto Simone Larini che ha contribuito alla progettazione di circa 12 Piani Provinciali sui Rifiuti in Lombardia e in Veneto, dove ci sono le esperienze più avanzate e moderne: una di queste - quella del Consorzio Priula in provincia di Treviso - viene visitata da tutta Europa, ma i Presidenti delle Province di FI, PO, PT non hanno avuto la curiosità di visitarla, perché - appunto - la loro scelta inceneritorista si può definire di tipo "ideologico") non è vero che sono state parzialmente accettate: la controprova è la conferma della quintuplicazione dell'incenerimento (che era la scelta fondamentale del Piano adottato il 13 febbraio 2012 e questa scelta è rimasta identica nel Piano approvato dai Consigli provinciali del 17 dicembre 2012.
Una delle argomentazioni che fanno dire a Fragai di aver "parzialmente accolto" alcune Osservazioni è quella di aver sostituito i dati sulla quantità dei rifiuti nel 2009, con i dati sulla quantità dei rifiuti nel 2010: è proprio su questo che ritengo legittimo parlare di un Piano che è "un imbroglio alla luce del sole". Le scelte sugli impianti da potenziare o da costruire non si basano sulla quantità dei rifiuti del 2009 o del 2010, ma sulla quantità dei rifiuti prevista nel 2015.
Di conseguenza, un minimo di ragionamento logico, porta a due previsioni molto diverse sulla quantità dei rifiuti solidi urbani nel 2015:
- Se è sincera la volontà di generalizzare la raccolta differenziata porta a porta (anzi, per pragmatica cautela, aggiungo io che basterebbe generalizzarla, entro il 2015, a un milione sul milione e mezzo di residenti nelle tre province) come dimostrano ampiamente tutte le esperienze dove è stato realizzato il sistema di raccolta domiciliare, la quantità dei RSU nel 2015 calerà da un milione di tonnellate annue a meno di 800.000 tonnellate annue (da cui va tolto almeno il 65% di raccolta differenziata) e quindi l'impiantistica da prevedersi per il 2015 per la parte dei rifiuti non riciclabile dovrebbe avere una potenzialità complessiva di circa 200.000 tonnellate annue.
- Se invece non è sincera la volontà politica di generalizzare il sistema di raccolta porta a porta (come io penso, perché è stato scelto di finalizzare la maggior parte delle risorse finanziarie al potenziamento dell'impiantistica inceneritorista), non sarà realizzato il 65% nel 2015 (e il 70% nel 2017) di raccolta differenziata di qualità (cioè effettivamente riciclabile) e quindi solo per questa "non sincerità" può diventare "necessaria" una parte dell'impiantistica inceneritorista prevista e scelta nel Piano che è stato approvato dai Consigli Provinciali.

2) La piccola novità che è stata inserita nel Piano Interprovinciale Rifiuti è un Osservatorio Interprovinciale per effettuare il monitoraggio sulla quantità dei rifiuti nel corso dei prossimi anni, che - dice Fragai - "consentirà di procedere ad un riallineamento dell'impiantistica prevista nel PIR che è stato approvato": anche questa, a mio parere, è una mistificazione e non solo perché se quasi tutte le risorse finanziarie verranno assorbite dalla quintuplicazione dell'impiantistica inceneritorista... non sarà realizzato il 65/70% di raccolta differenziata riciclabile, ma anche perché dopo aver ottenuto i mutui, fatti i bandi di gara e iniziata la costruzione di quell'impiantistica inceneritorista, non sarà possibile dire alla banche "fermiamo i lavori in corso e non vi restituiremo i mutui che abbiamo ottenuto e anche speso nei lavori di costruzione gia realizzati".

3) Può darsi che sbaglio, ma immagino che il Comune di Agliana (prevedendo che il Comune di Sesto F. si sarebbe messo di traverso alla costruzione dell'inceneritore di case Passerini) ha fatto una mossa tattica (pensando di evitare così l'ulteriore potenziamento dell'inceneritore di Montale da 150 T/giorno a 225 T/g), mettendo come condizione non solo l'esito positivo delle indagini in corso di Arpat e Asl, ma anche l'effettivo avvio della costruzione dell'inceneritore di Case Passerini, ma aver accolto questa Osservazione nel PIR, a mio parere è un'ulteriore mistificazione sulle previsioni impiantistiche: perché se verrà davvero realizzato l'inceneritore di Case Passerini e se fosse sincera la scelta di realizzare il 65-70% di rifiuti differenziati riciclabili, allora non solo diventerebbe inutile l'ulteriore potenziamento dell'inceneritore di Montale e di altri piccoli inceneritori (potenziamenti assurdi anche da un punto di vista esclusivamente economico, perché i costi dei filtri per fermare, per quanto possibile, le emissioni inquinanti e dei controlli che oggi sono indispensabili non consentono di chiudere i bilanci economici in pareggio nella gestione di inceneritori che bruciano meno di 400 T/giorno) ma si determinerebbe un eccesso di potenzialità inceneritorista che porterebbe a due possibili conseguenze: o importare rifiuti da incenerire dal resto della Toscana e dell'Italia, o chiudere i piccoli inceneritori (e questa sarebbe l'unica possibile conseguenza positiva di un PIR che a mio parere contiene previsioni che sono "un imbroglio alla luce del sole"). 

Rimane un interrogativo sui cittadini italiani: continueranno a votare partiti e candidati, nelle varie elezioni politiche o amministrative, a prescindere dalle scelte programmatiche che fanno e dalla coerenza che mettono nella realizzazione concreta delle loro parole ?
È un interrogativo che pongo avendo la consapevolezza che qualche contraddizione l'abbiamo anche in Sel, anche se - lo dico con orgoglio - nel voto contrario al PIR del Consigliere Provinciale di SEL nella Provincia di Firenze vedo una scelta di coerenza politica tra quello che scriviamo, che diciamo e che facciamo.

Giuliano Ciampolini, membro dell'assemblea provinciale e regionale di SEL.


P.S. - Le mie opinioni possono essere anche sbagliate e proprio per questo spero di ricevere risposte argomentate per cercare di capire se e dove sbaglio.

venerdì 7 dicembre 2012

Lettera al Presidente


Preso da un leggero sentimento di sopravvalutazione del mio ruolo di cittadino, ho scritto al Presidente della Repubblica quanto segue:

Buon giorno Signor Presidente, 
   in una fase tanto difficile per milioni di cittadini, credo che coloro che hanno l'onore di rappresentare nelle Istituzioni repubblicane i Cittadini, debbano, oltre che assolvere onestamente e con la massima diligenza ai propri compiti, compiere dei gesti, anche se simbolici, per dimostrare, concretamente, la considerazione che hanno verso il popolo che stanno servendo, e la partecipazione attiva all'impegno di tutta la Comunità degli Italiani, a risollevare le proprie sorti e, quindi, dell'Italia intera. Mi sorprende, quindi, e mi affligge constatare che coloro che ci rappresentano ai massimi livelli istituzionali, non sentano, come me e tanti concittadini, l'impellenza di compiere tali gesti, ben più significativi di tante parole ed impegni formali. In questi giorni, poi, non solo si deve constatare che in nostri rappresentanti non ci sentano da quell'orecchio, come si suol dire, ma che, anzi, si sentano in diritto di continuare a godere di privilegi che ai pù appaiono, oltreché anacronistici, ingiusti ed offensivi per i cittadini. Pare che anche Lei, Signor Presidente, abbia questa insensibilità a voler dare l'esempio, tagliando i suoi emolumenti, anzi pare che, addirittura li abbia aumentati. È davvero così? Sperando che così non sia, cosa ne pensa dello smarrimento mio personale e di milioni di cittadini, in gravissima difficoltà, nel constatare che i rappresentanti delle Istituzioni repubblicane, ma anche i Dirigenti degli Organi della Pubblica amministrazione, continuino a godere di privilegi che sono più consoni ad una Monarchia o a uno Stato totalitario che ad una Repubblica democratica nata dalla Resistenza? Mi scuso se posso essere sembrato poco rispettoso o impertinente, Le assicuro che lo scopo di queste mie frasi non è certamente questo.
Grazie sentitamente per la Sua attenzione. 
Buone Feste a Lei ed alla Sua famiglia. 
Ing. Franco Matteoni

giovedì 6 dicembre 2012

Ultimi sviluppi sul rischio idrogeologico



Clini: «Assicurazione obbligatoria per eventi climatici estremi»
Vietato costruire in aree ad alto rischio idrogeologico.


Ebbene sì.


«In attesa della revisione dei PAI, di cui al precedente art.1, è vietato  l’uso ai fini residenziali, produttivi o per servizi e infrastrutture, delle zone già classificate  “R4- Aree a rischio idrogeologico molto elevato”»

Così recita il secondo comma dell'art. 2 delle linee strategiche per il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici, la gestione sostenibile e la messa in sicurezza del territorio.
Peccato che continui con:

«fino alla adozione da parte delle amministrazioni competenti delle misure di prevenzione»

Questo significa che non cambia nulla per la Toscana.
Le opere si potranno fare in zone a rischio, basterà alzare gli argini (cosa già prevista).


Qua si può consultare il documento:


Qui un articolo in merito, con alcune obiezioni presentate:


Infine, la contentezza del governatore Rossi, che non vede ostacoli all'applicazione della L.R. 21/2012:




lunedì 3 dicembre 2012

Liberté, egalité, fraternité

I NO TAV valsusini fermati prima a Modane, poi a Saint Jean de Maurienne, per ore dalla gendarmerie francese. Cercavano delinquenti? Armi per attentati?

No.

Cercavano (e ci sono riusciti) di non far arrivare le proteste a Lione durante l'incontro tra Monti e Hollande.

Quando i NO TAV sono finalmente arrivati si sono uniti alla protesta locale contro l'Alta Velocità (sì, anche in Francia esiste un'opposizione, anche se in Italia si dice il contrario), e insieme agli studenti francesi sono stati bloccati per ore in una piazza (e due).
Alla fine la gendarmerie ha deciso che se ne potevano andare, uno alla volta.

Tre poliziotti per ogni mezzo, a sorvegliare il rientro dei contestatori.
Per sovrappiù, negli autobus sono stati lanciati gas urticanti, senza nessun apparente motivo.


Nella libera Europa non ci si può più spostare liberamente.
Nella libera Europa non si può protestare.
Nella libera Europa...

sabato 1 dicembre 2012

Rischio idraulico

Un documento per chiarire la gestione del rischio idraulico in Toscana (se ne era già parlato qui).
Dopo tanta solidarietà in Lunigiana, all'isola d'Elba, in Maremma, ci accorgiamo che il Consiglio Regionale approva quanto segue:


“Nelle aree classificate come
aree a pericolosità idraulica molto elevata

È CONSENTITA

la realizzazione di nuovi impianti
per la produzione di energia da gas naturali”


Quel «da gas naturali» aggiunto il 24 novembre fa subito pensare al progetto della Repower nei pressi del Bottegone (Pistoia), ma la stessa legge sul rischio idraulico approvata il 21 maggio consente la realizzazione di ulteriori edificazioni in territori già riconosciuti a rischio, opere gemelle di quelle pubblicamente criticate e additate come concausa degli elevati danni.

Questo mette in pericolo l'intera Toscana, ponendo le fondamenta per il ripetersi di nuove situazioni drammatiche come quelle di Aulla, Albinia, Marina di Campo, ecc.


DOCUMENTO MODIFICATO:

aggiunto l'elenco delle opere realizzabili nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata

1) nuovi impianti e relative opere per
   a) raccolta e distribuzione della risorsa idrica
   b) convogliamento e depurazione degli scarichi idrici
   c) stoccaggio, trattamento, smaltimento, recupero dei rifiuti
d) produzione e trasporto di energia da fonti rinnovabili
2) nuovi edifici rurali
3) addizioni volumetriche agli edifici esistenti
4) sostituzione edilizia anche con incremento volumetrico e diversa articolazione, collocazione e destinazione d'uso
e riferimento alla possibilità di costruire inceneritori
Ricollegabile poi al problema del contestato Piano Interprovinciale dei Rifiuti, che prevede di quintuplicare la quantità di rifiuto incenerito nella piana Firenze-Prato-Pistoia mentre propugna il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata, è la questione della possibilità di realizzare, sempre nelle zone ad elevato rischio idraulico, impianti per lo stoccaggio, il trattamento, lo smaltimento e il recupero dei rifiuti, dizione che di fatto sblocca la possibilità di realizzare, ad esempio, il nuovo inceneritore di Selvapiana, nei pressi del fiume Sieve, nel Comune di Rufina – restando valido l’art.142 LR. 66/2011 l’inceneritore si sarebbe potuto fare solo «se il Comune si fosse accollato i costi di milioni di euro per fare opere di messa in sicurezza idraulica e permettere all’Autorità di Bacino di “declassare” l’area da “pericolosità idraulica molto elevata” (PI4) a “pericolosità idraulica elevata” (PI3)». http://assovaldisieve.blogspot.it/2012/11/comunicato-stampa-alluvioni-in-toscana.html



Il documento può essere letto e scaricato dal link seguente (potrebbe subire lievi modifiche):
 • Rischio idraulico in Toscana (versione precedente)