lunedì 30 aprile 2012

Cosa è il rispetto?


Comunicato stampa – 29 aprile 2012, 14:56

La Lista Civica Ecologista “Per un'altra Pistoia”, che si riconosce nel rispetto delle differenze culturali e delle fedi religiose, esprime la sua indignazione nei confronti della pubblicità dei pannelli fotovoltaici Helios. Apparsa recentemente su enormi manifesti nella nostra città, riporta la dicitura "Io credo nel fotovoltaico", e la associa ad immagini di fedeli in adorazione. Riteniamo profondamente offensivo utilizzare il sentimento religioso, a qualunque credo faccia riferimento, come strumento di promozione commerciale.


Risposta via mail da parte di Helios – 30 aprile 2012, 01:08

Salve cittadini indignati,
magari informandosi meglio potrete vedere come la campagna è stata impostata su tutte le religioni ( lo trova anche su youtube),
e il significato sta nel " non c'e' distinzione di credo o religione nel credere in un mondo migliore sfruttando il fotovoltaico".
Infatti è un'argomento comune in tutte le religioni lo sfruttamento delle risorse naturali.
Concludo dicendo che la pubblicità non puo' essere minacciata di interventi non sensati per il semplice fatto ( che a volte dimentichiamo) che siamo in uno Stato Laico,
Franko Famà
resp. Marketing 
HELIOS IMPIANTI SPA


Replica – 30 aprile 2012, 9:23

Egr. sig. Famà,
   magari leggendo meglio (stava scritto: "a qualunque credo faccia riferimento") avrebbe potuto capire che la critica era rivolta all'utilizzo del sentimento religioso in generale, non di una singola fede.
Lo Stato laico rispetta tutte le religioni, non consente che se ne calpesti la dignità.
La pubblicità deve rispettare la sensibilità delle persone, non violarne i principi.
La vostra campagna è indegna, per il fatto che banalizza i più alti momenti di raccoglimento religioso a fini commerciali.
Per chi crede (in qualunque tipo di trascendenza) è una blasfemia paragonare un bene di consumo alla divinità.
Per chi non crede, anche. 
Si tratta di capire che il rispetto è un valore.
Dispiace vedere un tale atteggiamento da parte di chi si ritiene sensibile alle tematiche ambientali. 
Ma forse è solo una questione di guadagni.
Con delusione, perché dalla "green economy" questo non me l'aspettavo.

Enrico Guastini

P.S. – anche "laicità" è una parola sacra, da non usare per coprire le proprie mancanze etiche


RR – 30 aprile 2012, 10:34

Io Faccio marketing,
il mio compito è quello di portare il maggior numero di contatti di contatti e clienti.
E le dico che funziona, anche la proprietà ha avuto dei pareri negativi su cio',
ma poi si ricrederanno dai numeri che stanno arrivando.

FF


RRR – 30 aprile, 13:17

La ringrazio per aver confermato quanto dicevo.
La dignità, il rispetto non contano.
Conta solo il guadagno.
Da parte mia, e di molta gente che conosco, l'unico contatto che è riuscito a portare alla sua azienda è una critica profonda dei metodi.
In compenso mi ha stimolato a cercare altre ditte che si occupino di impianti fotovoltaici.
Mi sembra faccia bene il Suo lavoro.

Enrico Guastini

2 commenti:

  1. Salve sono Franko Famà "EX" responsabile marketing della Helios Impianti, in quanto il mio contratto è scaduto il 24 di aprile, e al quale non avrei voluto altro rinnovo visto i non pagamenti degli stipendi dei mesi già contrattualizzati. NON SONO F.. F... che ha risposto via mail e questo mi turba ancor più nel vedere che l'azienda frutta il mio nome camuffandolo con dei puntini. Tornando all'argomento del post le illustro le mie motivazioni sullo studio pre creatività. E' da anni che lavoro per il settore delle energie rinnovabili ed il mio obbiettivo, oltre che ovviamente creare profitto (ma è alla base di ogni lavoro), è migliorare il pensiero sociale, verso un approccio ecosostenibile del mondo in cui viviamo, questo nella mia vita l'ho fatto con manifestazioni culturali gratuite e pubbliche e anche con campagne marketing per le aziende con cui ho collaborato. Le posso dire che abbattere muri culturali non si può fare con le carezze, ma con messaggi forti e provocatori, i quali portano da un lato al disprezzo del messaggio stesso, ma dall'altro alla riflessione. Le posso fare un esempio molto chiaro: per pubblicizzare la raccolta differenziata potrei pagare al comune il suolo pubblico per un'installazione artistica contemporanea, dove metterei per 15gg dei rifiuti indifferenziati (provocando disturbi visivi e di odore) e mettere a due passi in risalto il risultato dei rifiuti se differenziati, quindi ad esempio un maglione in pail, una padella (fatti ovviamente dagli scarti di plastica e alluminio) ecc... Lo slogan esce da solo: "questa è la "differenza". In questo caso porterei il cittadino alla critica per l'ingombro con materiale sgradevole, ma lo farei riflettere sui suoi gesti quotidiani. Questa mia riflessione sui rifiuti vuole portare a far capire il senso del messaggio della campagna "io credo". Non sono le religioni a differenziarci nel rispetto della terra, non sono "i credo" e le culture locali che possono bloccarci nel trovare soluzioni sostenibili, anzi siamo UGUALI agli occhi dei nostri Dii nelle azioni quotidiani di rispetto ambientale. Insieme si può migliorare il mondo.! Vi invito a guardare anche le altre mie campagne advetising su http://www.flickr.com/photos/59056099@N05/sets/ così da capire come io stesso posso creare campagne sensibili, scioccanti o solo d'immagine. La creatività viene realizzata secondo l'obbiettivo preposto in fase di briefing. Mi scuso per le troppe chiacchiere, ma spero di aver spiegato bene la mia filosofia di vita.
    in fede ARTEFRANKO.it

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  2. Chiedo scusa: i puntini li avevo messi io, per una (probabilmente errata) idea di privacy.
    Ho provveduto a ripristinare quanto tolto (adesso evidenziato in rosso, per far capire la Sua risposta).
    Resto turbato anch'io dal fatto di aver ricevuto mail a Suo nome ma non scritte da Lei.

    Ringrazio per la risposta pacata e cerco di spiegare le nostre ragioni.
    Certe campagne pubblicitarie possono risultare offensive nei confronti di valori profondi. Ciò che critichiamo della campagna da Lei ideata non è la presenza di religiosi, bensì il fatto di sfruttare l'atteggiamento di totale dedizione al proprio credo come motore commerciale.

    Il fine non giustifica i mezzi, mentre i mezzi producono un fine.
    Mezzi sbagliati portano a un risultato sbagliato.

    Cordiali saluti


    Enrico Guastini

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